2003, il pareggio più bello: Inter-Milan 1-1

Alla vigilia della gara di ritorno della semifinale di Champions League, Dida viene escluso dalla lista dei convocati per una frattura al primo dito della mano sinistra, rimediata in uno scontro fortuito con Kaladze nella partita di campionato contro il Brescia. Ancelotti dunque è costretto a schierare Abbiati tra i pali. “Sono sicuro che Christian farà bene”, dichiara il mister lunedì pomeriggio. “Dal punto di vista tattico siamo tranquilli. Abbiati aveva perso il posto da titolare a causa di un infortunio, ma comunque sono sempre rimasto soddisfatto sia di lui che di Dida”. Il nostro portierone si trova improvvisamente proiettato dalla panchina ad una semifinale di Champions delicatissima, la prima della sua carriera. San Siro registra il tutto esaurito: i milanesi sono corsi in massa allo stadio, mentre i più sfortunati si sono dovuti accontentare della diretta televisiva di Canale 5. Abbiati scende in campo con un’inedita maglia arancio con fascia nera orizzontale e righe rossonere sulle maniche.

La partita inizia con un Milan ordinato e pericoloso, che gestisce il centrocampo con criterio e attenzione. Al 12’ sono però gli avversari a rendersi pericolosi con un tiro al volo da fuori area di Crespo: la conclusione è centrale e facile preda di Christian, che blocca a terra senza problemi. Al 23’ Sheva risponde cercando il palo opposto a quello difeso da Toldo: la palla finisce di poco a lato. E dopo ben venti minuti di solo Milan, arriva il pesantissimo gol di Shevchenko: l’ucraino si invola in area, Cordoba lo ostacola con un piede ma il numero 7 rossonero riesce ad alzare la palla in scivolata e a superare con un pallonetto Toldo in uscita. Rete importantissima per il Milan: in un’eventuale situazione di pareggio, il gol segnato varrebbe doppio.

Nella ripresa l’Inter si propone in attacco per cercare le due reti, che le consentirebbero di passare il turno. Al 60’ Christian si fa trovare prontissimo nell’anticipare Crespo su un cross di Zanetti in area. Poco dopo Sheva sfiora il raddoppio con un pallonetto che rasenta l’incrocio dei pali. E da questo momento in poi, comincia l’assedio alla porta di Abbiati. Christian deve respingere come può prima la punizione di Emre (62’), poi quella di Conceicao (71’); seguono ben tre corner di fila: sul secondo Emre prova con una palla rientrante ma “Abbia” non si fa sorprendere, deviando la sfera sopra la traversa (72’). All’82’, però, una leggerezza di Maldini riapre la partita: Martins scavalca il capitano rossonero e infila Abbiati in uscita. È 1-1. Il pareggio qualificherebbe il Milan, un eventuale rete dell’Inter darebbe la gloria agli uomini di Cuper. C’è confusione in campo: tutti i rossoneri sono nervosi e tesi tranne uno, il nostro Christian, che all’86’ esce in maniera provvidenziale su Kallon e che, un minuto più tardi, si ripete sull’incornata sul primo palo di Cordoba in piena mischia.

Dopo due minuti di recupero e di enorme sofferenza per i tifosi rossoneri, l’arbitro decreta la fine della partita. Mentre Christian, con lacrime di gioia sul viso, festeggia in piedi davanti alla curva, i nerazzurri si disperano in campo. Il Milan pareggia, come all’andata, ma si qualifica per la finalissima europea di Champions League a Manchester. E finirà in trionfo.

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