Lavagna tattica: la Roma di Luis Henrique

I rossoneri, in occasione della decima di campionato, faranno visita alla Roma. Incontro affascinante quello di domani pomeriggio, nello stadio in cui, non più tardi di cinque mesi fa, i ragazzi vinsero il tricolore.  E uscire dall’Olimpico nuovamente da trionfatori sarà tutt’altro che difficile. Gli effettivi capitolini sono molto validi, l’allenatore, diciamo, un po’ meno. Luis Henrique, grande ammiratore del Barcellona di Guardiola, non curandosi di adattare il modulo alle caratteristiche della squadra, dispone la Roma con uno spregiudicatissimo, 4-3-3.

Intensità e gioco d’attacco, preferibilmente palla a terra. Sono questi i dogmi dell’allenatore spagnolo. Sarà quindi così che la Roma cercherà di colpirci. I loro esterni difensivi, autorizzati a subordinare la fase di copertura a quella di spinta, agiranno da centrocampisti di fascia. L’unico vero incontrista, De Rossi, arretrerà molto, fungendo da centrale difensivo aggiunto e lasciando due soli centrocampisti, nemmeno troppo abili in fase di copertura, a fare da diga a centrocampo. Peccato che questi ultimi tendano pure ad inserirsi. Così facendo, si apriranno certamente delle enormi falle a centrocampo. E De Rossi, troppo arretrato, sebbene sia un signor centrocampista, soffrirà sicuramente gli uno contro uno.

Capitolo attaccanti: il tridente capitolino è spesso composto da più prime punte, totalmente esentate dalla fase difensiva. Saranno quindi pericolosi in area, dove dovranno però superare un tale Thiago Silva, ma rischieranno anche di ostacolarsi a vicenda e di non rendersi utili alla causa. Detto inter nos e fuori dai denti… La Roma attaccherà a spron battuto ma, sbilanciandosi, concederà palle gol a gogò. A meno che Allegri non compia errori madornali o che la squadra vada incontro ad un calo fisico enorme, il Milan dovrebbe vincere. L’importante sarà non abbassarsi al livello di gioco della Roma.

Dovremo rimanere corti, i nostri terzini dovranno stare particolarmente attenti alla fase difensiva e i nostri incontristi dovranno assolutamente vincere la, per nulla difficile, battaglia a centrocampo, coprendo la difesa. Disponendo di Ibrahimovic, il gioco sarà ancor più semplice: recuperata la sfera, verticalizzando per lo svedese, isuperabile nel fare salire la squadra, la difesa giallorossa tremerà. Gli inserimenti di Boateng e Robinho, estremamente adatti per questo tipo di partita, faranno il resto. Ergo, vincere non sarà una chimera. La ricetta dovrà essere: rimanere raccolti, bloccare il gioco dei romanisti, farli spompare e sbilanciare, per poi colpirli con fulminanti ripartenze.

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