Pato da leader: “Contro il Barça si vince se…”

Dopo circa due mesi dall’ultimo infortunio muscolare, il ritorno in campo di Alexandre Pato è stata una delle note positive del match di Firenze. Entrato in campo nell’ultimo spezzone di gara, il Papero ha giocato 20 minuti di grande qualità, senza risparmiarsi sul piano fisico, segno che l’ennesimo infortunio è ormai alle spalle. Il suo rientro, in concomitanza con la super sfida di domani sera contro il Barcellona, non può che far sorridere i tifosi rossoneri, pronti a riabbracciare il numero 7 rossonero.

E’ lo stesso Pato a confermare il suo pieno recupero: Io sto bene, sono tornato dopo quasi due mesi di stop e sono pronto a giocare. Non posso dire che non mi farò più male, posso però prevenire, allenarmi su questo. Sono stato un po’ sfortunato con determinati movimenti, ma adesso sto bene”.

Nella big match di Champions, il Papero quasi certamente affiancherà Ibrahimovic in attacco, provando a replicarsi dopo il fantastico gol al Campo Nou nella gara di andata: Cercherò di dare una mano alla squadra, se non sarà un gol può anche essere un passaggio. Se ho preparato qualcosa con Thiago come all’andata? No, non abbiamo preparato nulla, poi deciderà il mister come giocheremo. Contro il Barcellona, contri i migliori al mondo, non si vince da soli ma di squadra. Devo lavorare per la squadra, poi pensare a me individualmente”. Durante i mesi di convalescenza, il Pato ha lavorato duramente anche dal punto di vista psicologico, e a chi gli domanda quanto gli manchi per arrivare a Messi, Alexandre risponde così: Quanto mi manca per arrivare a Messi? Lui è unico, devo lavorare ancora tanto, fare tanta strada”.

Pato, infine, spende belle parole per il suo compagno di reparto e grande amico Antonio Cassano, che nella giornata di ieri, a due settimane dall’operazione al cuore, ha fatto ritorno a Milanello per salutare i compagni: Sono felice di aver rivisto Cassano qui con noi, sorridere. Sono molto contento per lui. Al di là degli stimoli che può darci per la partita, vederlo così è molto bello, vedere un amico che sorride dopo quello che è successo è la cosa migliore”. E quale modo migliore di riabbracciarlo, se non dedicandogli un gol ed entrare nella storia?

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