E noi siamo ancora qua, eh già!

Come possiamo non ricordare le parole del ritornello di uno dei più recenti successi di Vasco  per descrivere la situazione attraversata dal nostro Diavolo in quest’ultimo periodo? Già, perché noi ancora una volta siamo lì, a un passo dalla vetta: tanto criticati, tanto bistrattati sia da appassionati che addetti ai lavori, ma comunque competitivi ai massimi livelli e capace di racimolare un bottino di punti identico a quello della scorsa stagione in questo periodo. Non dimentichiamo, inoltre, che il passaggio del turno in Champions è ormai archiviato e ci attende una supersfida contro il Barcellona quanto mai accesa e stracolma di classe e talento per decretare la regina del girone.

Davvero non male, dunque, per una squadra spesso attaccata sui fronti più disparati e giudicata in modo troppo superficiale dopo i passi falsi nelle sfide dirette in casa di Napoli e Juventus. Nonostante tanti meccanismi siano ancora da rivedere e tanti uomini chiave debbano ancora entrare nella loro forma migliore, la classifica e i risultati danno dunque indiscutibilmente ragione alla squadra. Il tempo per raggiungere la forma migliore e per trovare la quadratura del cerchio in ogni reparto ci sarà eccome. L’attacco presto potrò riavere l’estro, la rapidità e la classe del Papero, il centrocampo appare in netto e costante miglioramento grazie anche ai progressivi e sorprendenti inserimenti di Aquilani e Nocerino. E la difesa? Certo, ci sono stati e ci sono tuttora problemi sulla fascia sinistra, ma in attesa di una soluzione soddisfacente le prestazioni degli altri elementi appaiono, nel complesso, più che confortanti.

Un’ultima riflessione: le avversarie che precedono il Diavolo in classifica sono, nell’ordine, Juventus, Lazio e Udinese, ovvero le squadre che più di tutte le altre basano il loro gioco sulla corsa e su una condizione atletica ottimale. Conte, Reja e Guidolin hanno ottenuto sino ad ora ottimi risultati, ma hanno anche scelto una preparazione totalmente diversa da quella prediletta dal nostro Max Allegri, che come ben sappiamo preferisce uscire alla distanza. Eppure loro, che hanno scelto la cosiddetta “partenza veloce”, sono soltanto rispettivamente a 2 e 1 punto sopra di noi. E questo vorrà pur dire qualcosa, no?

 

 

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