La settimana dei “singoli”

La settimana che si è conclusa da qualche giorno è stata caratterizzata da una densità di eventi tale che non si vedeva da un bel po’ di tempo in casa Milan, sia relativamente a quanto accaduto sul terreno di gioco che fuori dal rettangolo verde, soprattutto in merito a singoli elementi della rosa allenata da Massimiliano Allegri.

 

Cominciamo dall’evento con il quale si è aperta la scorsa settimana, quello più importante e, purtroppo, più negativo dell’intera stagione: il malore di Antonio Cassano. Lo sfortunato evento che ha colpito il campione barese ha scosso tutto il mondo del calcio e, ovviamente, i tifosi rossoneri in particolar modo. Proprio nel momento in cui FantAntonio stava sfornando una splendida prestazione dietro l’altra e una continuità che non si vedeva da tempo, è stato colpito da questo grave problema di salute. Del tutto inaspettato quanto difficilmente digeribile. Per fortuna tutto è andato per il meglio. Non ci resta che augurargli di calcare nuovamente l’erba di San Siro quanto prima. IN RIBASSO.

Quello di Cassano, purtroppo, non è stato l’unico problema di salute non direttamente dovuto all’attività calcistica che ha colpito la rosa rossonera. La questione inerente il fastidio all’occhio che ha colpito Gennaro Gattuso è finalmente stata risolta dal centrocampista calabrese e dal dott. Tavana. La notizia positiva è che non ci sono problemi di vista, ma soltanto a un nervo che fa muovere un muscolo, facendo sì che veda doppio dall’occhio sinistro, e il tutto è risolvibile con un intervento. Quella negativa è che questa operazione si svolgerà tra alcuni mesi, facendo sì che Gattuso resti fuori ancora per parecchio tempo. E il centrocampo del Milan non ne aveva proprio bisogno! IN RIBASSO.

Venendo, invece, alle note liete, parliamo dell’importante ritorno di uno che, come Rino, non molla davvero mai, anche quando in molti lo danno per spacciato: Filippo Inzaghi, che si è ormai meritato l’appellativo di “Immortale”. Già, perché nonostante i gravi infortuni, i lunghi periodi di inattività e i trentotto anni, SuperPippo ancora gioca come un ragazzino e, nei pochi minuti in cui viene impiegato, rischia persino di metterla dentro, così come accaduto contro il Catania. La sintesi di quello che significa essere un campione, un professionista vero. E la gente milanista lo ama per questo, aspettando solo il suo prossimo gol! IN RIALZO.

Un’altra bella notizia concernente un calciatore rossonero è quella della prima meritatissima convocazione di Ignazio Abate in Nazionale maggiore. Il terzino campano è finalmente riuscito a convincere il ct Prandelli, inanellando una serie di prestazioni incredibili, con una continuità impressionante, tanto da conquistare la casacca azzurra a furor di popolo. Il miglioramento che Abate ha avuto nell’ultimo anno e mezzo è stato, infatti, notevole, portandolo a diventare uno dei perni fondamentali della squadra Campione d’Italia. Per cui, la convocazione in Nazionale era solo una questione di tempo! IN RIALZO.

Concludiamo la parte relativa ai singoli con una notizia recentissima, per alcuni inaspettata, per altri meno, ma, in ogni caso, abbastanza negativa per l’immagine del club. Ci riferiamo alle dichiarazioni rilasciate da Zlatan Ibrahimovic nell’autobiografia prossimamente in uscita. Lo svedese ha infatti sottolineato che le parole pronunciate davanti ai cronisti dopo l’espulsione di Firenze dello scorso anno per insulti al guardalinee (“Ero arrabbiato con me stesso perché avevo perso il pallone, ho detto delle frasi in italiano e in slavo ma non erano rivolte al guardialinee”) non sono state altro che un’imposizione della società: “Il club mi chiese di dire una bugia”. Il tutto, ovviamente, per ridurre le giornate di squalifica. Un’affermazione che mette in risalto quello che è diventato il calcio di oggi, ma che Ibra, forse, poteva risparmiarsi. IN RIBASSO.

Chiudiamo questa intensa carrellata degli eventi della settimana con una brevissima analisi sulla prestazione della squadra nel periodo tra le due soste per la Nazionale. Prima della pausa precedente, il Milan si ritrovava in una condizione disastrosa, reduce da una partita persa malamente contro la Juventus senza aver mai tirato in porta. Si ringraziava il cielo per quella pausa, che sarebbe potuta diventare determinante. E così è stato. Dopo la ripresa, infatti, i rossoneri, grazie anche al recupero di campioni come Robinho, Boateng e Ambrosini, hanno iniziato a macinare vittorie con una facilità disarmante. I numeri parlano chiaro: cinque trionfi consecutivi in campionato, qualificazione in Champions conquistata con due turni di anticipo e ben 18 gol nelle ultime cinque sfide di campionato. Non c’è nient’altro da aggiungere! IN RIALZO.

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