Mistero Flamini: ma quando torna?

Sono passati ormai più di due mesi da quel maledetto infortunio del 21 agosto e per Mathieu Flamini il peggio non sembra essere ancora passato. Andiamo però con ordine e riassumiamo brevemente i fatti: il nostro sfortunato centrocampista  ha rimediato la lesione del legamento crociato del ginocchio destro nei minuti finali del Trofeo Berlusconi contro la Juventus. I tempi di recupero, come del resto accade nella maggior parte di infortuni di questo tipo, si aggirano intorno ai 5 – 6 mesi.

Davvero un destino amaro per il francese, costretto ad un lungo ritiro ai box a causa di una partita estiva, che a tutto doveva servire fuorchè a privare la rosa rossonera di un elemento tanto importante. Flamini, però, non si dà affatto per vinto: vuole tornare in questa stagione e vuole farlo da protagonista, non importa se attraverso una strada e un percorso più lunghi e difficili. Ciò che colpisce della situazione del forte centrocampista è, però,  l’assoluta mancanza di notizie: il percorso di riabilitazione sta infatti avvenendo lontano dai clamori, nel più assoluto riserbo e senza alcuna certezza intorno ai miglioramenti conseguiti in questi primi mesi.

Certo, il quadro che si presenterà di fronte a Mathieu a cavallo da febbraio e marzo sarà tutto fuorchè rose e fiori e, se la situazione rimarrà tale, ritagliarsi un posto sarà come minimo un’impresa proibitiva. Il centrocampo rossonero, infatti, è affollato di vecchie e nuove presenze, alcune delle quali ancora alla ricerca della condizione migliore, ma determinatissime a conservare il posto o comunque recitare un ruolo da protagonisti. La sorpresa assoluta Nocerino, l’esperienza di Van Bommel e Ambro, l’esplosione di Aquilani, la classe di Seedorf e la conferma Boateng, senza dimenticare l’atteso ritorno di Rino Gattuso e le potenzialità di Emanuelson: tanti campioni, tante storie diverse, tanta voglia di continuare a stupire. A Flamini, però, le sfide sono sempre piaciute e anche questa volta siamo certi che non veda l’ora di tornare per poter dare filo da torcere ai quotatissimi colleghi e rispondere con le armi che lui predilige: corsa, cuore grinta. Coraggio Mathieu, ti aspettiamo!

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