Ricorso Ibra: il 23 febbraio si decide

Mister Allegri, che sta cercando di sciogliere i dubbi su chi dovrà andare a comporre il reparto di attacco per la sfida di domenica a Cesena, dovrà fare i conti con una triste, ma ormai consolidata certezza: Zlatan Ibrahimovic non sarà della partita. Lo Svedese, infatti, dovrà scontare la seconda giornata di squalifica in seguito alla manata rifilata ad Aronica nel match del 5 febbraio contro il Napoli. Non diciamo il “secondo di tre turni” di squalifica perché tutto è ancora da decidere.

E, proprio in merito a questo, si ha la prima notizia certa: giovedì 23 febbraio conosceremo il responso della Corte di Giustizia Federale in merito al ricorso presentato dalla società di via Turati contro la squalifica inflitta a Ibra. Dovremo aspettare, dunque, quasi una settimana e sapremo se il numero 11 rossonero potrà scendere in campo nell’attesissima sfida scudetto del 25 contro la Juventus a San Siro.

Un precedente fa ben sperare: l’anno scorso Zlatan subì identica squalifica in seguito a un pugno rifilato al difensore del Bari Rossi. In quel caso, la “condotta violenta” indicata dall’arbitro nel referto venne derubricata a “condotta gravemente antisportiva”, il che comportò la riduzione della squalifica di Ibra da tre a due giornate.

Inutile sottolineare che il “buffetto” dato ad Aronica è infinitamente meno violento. A vantaggio dei legali rossoneri, inoltre, c’è da aggiungere proprio la questione Aronica. La Procura Federale, infatti, non ha voluto trasmettere le immagini per la prova tv al giudice sportivo, il che significa che ha ritenuto il gesto non particolarmente violento. Infine, bisogna considerare che, non essendo il difensore del Napoli caduto dopo lo schiaffo, la Corte Federale potrebbe propendere per la non particolare violenza del gesto.

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