Ibra, il demolitore di record

C’è chi il proprio campionato l’ha già ampiamente vinto. Parliamo di Zlatan Ibrahimovic, abituato ormai a rispondere alle critiche con una sola forza, quella dei numeri. Cifre che rimarranno impresse sulle pietra perché capaci di scrivere record assoluti.

Sembra ormai probabile che lo svedese dopo otto anni non riuscirà a vincere il campionato nazionale, dopo i trionfi con Ajax, Juventus, Inter, Barcellona e Milan. E’ altrettanto vero, però, che con la doppietta rifilata ieri al Siena, Ibra ha stabilito il proprio record di reti realizzate in un campionato, ben 26, con tre partite ancora da giocare. Il gol segnato all’ultimo minuto della gara del Franchi ha bruciato il precedente primato di 25 centri, stabilito con la maglia dell’Inter nella stagione 2008/2009. Attenzione, però, a considerare la media: allora il gigante di Malmoe scese in campo 35 volte, mentre in questa stagione le partite disputate finora in Serie A sono state 29, con la possibilità al massimo di portarsi a 32. Insomma, la capacità di realizzazione è sensibilmente aumentata. Se poi consideriamo le reti stagionali, contemplando anche Champions, Supercoppa e Tim Cup, arriviamo a 33 gol in 41 gare: altro record.

 Non è tutto. Zlatan si sta avvicinando alla vittoria del titolo di capocannoniere della Serie A. Sarebbe la prima volta da quando è al Milan, ma soprattutto sarebbe la seconda volta per lui in Italia dopo il trionfo nel 2009. Se Edison Cavani, Antonio Di Natale e Diego Milito, fermi rispettivamente a 22, 21 e 20 reti non riusciranno a raggiungerlo, lo svedese sarà il primo giocatore a vincere il titolo di miglior realizzatore nel campionato italiano con due maglie diverse. Storie di guinness. Storie di Ibra. Storie di una stagione comunque ottima, al di là di come finirà. 

 

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