Boa: nel 2012 sempre ai box. Ed ora?

Esplosivo, grintoso, combattivo, rapido, intelligente, dotato di un’ottima tecnica di base e di un tiro e senso negli inserimenti fuori dal comune. A tutti gli effetti, si tratta della descrizione di un giocatore che da solo dovrebbe e potrebbe fare la differenze e, che, ha dimostrato a volte di saperla fare. Stiamo parlando del centrocampista ghanese del Milan, Kevin Prince Boateng, il vero e proprio crack di mercato degli ultimi due anni.

Eppure, quest’anno il Boa si è sentito molto di più per le sue assenze e la sua mancanza, che non, (e comunque ci sono stati) per i suoi numeri in campo. Infatti, non possiamo certo dire che, a livello di presenze, questo sia un anno fortunato per Kevin-Prince Boateng. Da gennaio in poi, considerando tutte le competizioni, il ghanese ha accumulato solamente cinque gettoni: tre in campionato e tre in Champions League, impreziositi da due reti contro Atalanta e Arsenal.

Tre gli infortuni; l’ultimo, e più lieve, accusato proprio nel ritorno contro il Barcellona. Un’infiammazione muscolare ha dichiarato Allegri: un problema che ha impedito all’ex Portsmouth di prendere parte anche alla trasferta di Verona. “Spero di tornare presto in campo”. Sono state queste le ultime dichiarazioni di Boateng, stessa speranza che coltivano anche i tifosi del Diavolo. Al di là di qualsiasi malignità e cattiveria, sulla sua vita privata e sul fatto che i suoi principali problemi fisici, a catena, siano arrivati in contemporaneità con l’inizio della sua relazione amorosa con la show girl, Melissa Satta, ora si può parlare di un vero e proprio caso.

Dopo l’infortunio contro l’Inter, di inizio gennaio, non si è visto più il numero ventisette rossonero con una certa continuità in campo. Il rientro con prestazione super in Champions a San Siro contro l’Arsenal, poi di nuovo uno stop. Uno scorcio di partita contro Roma e Catania in campionato e due mezze prestazioni opache contro il Barça. Poi di nuovo guai, di nuovo noie muscolari. L’incubo di rivivere un pò la situazione che ha contraddistinto l’ultimo anno e mezzo di Pato, è concreto. Ma allora chi sono i colpevoli? La preparazione atletica? Lo staff medico di Milan Lab? Una mancata vita professionale impeccabile dei due giocatori in questione? Una mancanza di equilibrio mentale e quindi un problema psicologico? Questi sono i quesiti che ci si pone da troppo tempo quando si parla del Papero e che si spera non si ripropongano anche con il Principe rossonero.

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