Vivi e nemmeno per miracolo, crediamoci!

Soffrendo e subendo il Chievo il Milan non ha “bucato” l’appuntamento del dentro o fuori del campionato, scivolatoci via dalle mani lo scorso sabato ma, dopo la vittoria di ieri, ancora non compromesso del tutto. Un risultato di misura e sofferto, ottenuto con il sudore dei “ritrovati”: come Yepes, puntuale e mai banale nello sventare le situazioni confuse dentro l’area, come Gattuso, rimasto in campo anche più del dovuto visto il problema al polpaccio subito nel primo tempo. Nei momenti di difficoltà una squadra viva mette in campo pochi tatticismi e tanta passione: di rincorrere, di sperare, di vivere il presente senza troppi calcoli, e così è successo.

Ieri al Bentegodi il Milan ha dato tutto quello che poteva dare e non era molto, con affanno ed imprecisione, con una formazione inedita, insolita e contata, subendo tanto e rischiando troppo, ma quelli c’erano, e menomale, e quello potevamo fare, ed è bastato. Contro il Chievo era forse l’ultima chiamata per rincorrere il primo posto, una non vittoria avrebbe infatti quasi definitivamente chiuso il discorso, con la Juventus che stasera avrebbe potuto sfruttare il primo vero match ball, portandosi a +4, proprio il vantaggio che noi abbiamo sprecato in una settimana. Adesso, invece, abbiamo ripreso la vetta, seppur provvisoriamente, e “rimaniamo in vita” con Muntari, al secondo centro in stagione, anche se sarebbero tre…

Dobbiamo provarci e possiamo farcela, la vittoria contro un buonissimo Chievo è lì a dimostrarlo, il campionato è possibile e il Milan non ha certo nessuna voglia di perdere ulteriore terreno, ma potrebbe non bastare e soprattutto non dipende più solo da noi, ma questa storia la conosciamo bene, ahinoi. Adesso il Genoa, con un occhio a Juventus – Lazio di domani, costretti a vincere, come lo eravamo ieri, per dare ancora un senso a questo lungo mese di campionato che ci aspetta.

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