Barbara fa la voce grossa, Galliani costretto al silenzio. E’ sempre più MvsM

Voci, voci  e ancora voci. Indiscrezioni non confermate ma supposte che, se vere, segnerebbero un solco fra lo storico rapporto di amicizia e lavoro di Galliani con Berlusconi. Mai, nemmeno suo padre, avrebbe pensato, creduto (forse anche sperato) che il suo avvento in rossonero sarebbe stato così deciso e avrebbe comportato, oggi come non mai, un vero e proprio disordine in casa Milan. Mi consenta, ma è così.

Barbara Berlusconi è entrata a far parte della società del suo, nostro, Presidente poco più di un anno fa: alla base del suo “acquisto” c’era la volontà di proseguire l’era berlusconiana, con un volto nuovo, con una donna nel calcio che a Silvio non dispiaceva e faceva comodo. Comodità anche per Adriano Galliani che, all’inizio, sorrideva contento e convinto all’arrivo di Lady B. Sorrisi quasi azzerati adesso, dopo aver annusato l’aria di sconvolgimento che Barbara vorrebbe portare al Milan.

Ridurre al minimo i buchi di bilancio (quello più recente recita quasi 68 milioni di euro), limitare gli interventi, in questo momento fondamentali, della Fininvest e introdurre in società persone a lei care e conosciute, dei “bracci” insomma. Tutto questo, pensato ma non ancora messo in pratica, metterebbe all’angolo Galliani che, al contrario di prima, non può più ricevere rassicurazioni decise da papà Berlusconi. Lady B. al comando, come successo nella vicenda (figuraccia) Pato, dove l’ad aveva discusso e raggiunto l’accordo per la cessione di Pato al PSG e di Tevez al Milan, la mossa che avrebbe fatto (forse) rivincere lo scudetto ai rossoneri. La mossa stoppata sul più bello dal duo Silvio-Barbara. E a Galliani non è mai andato giù.

Il rapporto fra Galliani e la figlia del Presidente è ora, come dire, un po’ “particolare” e gli eventi, per ragioni di età e di “preferenze”, favoriscono e non poco la seconda dei due “contendenti”. Le novità volute da Barbara non convincono all’atto pratico il vicepresidente vicario, che non vuole sprecare soldi ed energie in operazioni in questo momento  impossibili, quando la priorità del Milan, adesso, è quella di rifondare una squadra. Saranno anche voci, saranno processi frettolosi, ma qualcosa che non va all’interno della società c’è. E non è nemmeno così un segreto. Come direbbe Antonio Conte, unsegreto di Pulcinella.

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