SM ESCLUSIVO – Vettori (Ag. Hottor): “Vi racconto la storia di Edmund, scoperto quattro anni fa in un campetto di Accra”

Sono passati quattro anni da quando il piccolo Edmund Etsè Hottor venne scoperto in un campetto di Accra, la capitale del Ghana, mentre si divertiva a giocare a calcio con qualche amico. Oggi, dopo aver trascinato la Primavera del Milan a un passo dalla finale scudetto, per la giovane ala rossonera si aprono le porte della Prima Squadra. Un sogno che si realizza, qualcosa di inimmaginabile per i più. Non per Francesca Vettori, ufficialmente la sua procuratrice, in realtà una seconda mamma per Edmund. Proprio lei racconta a SpazioMilan.it il momento che sta vivendo il suo “gioiellino”, spiegandone anche i risvolti più intimi.

Vi aspettavate l’exploit delle Final Eight?
La stagione di Edmund era iniziata bene ed è finita benissimo, al di là della sconfitta con l’Inter ai supplementari. Peccato che abbia potuto far vedere poco il suo talento durante l’anno”.

In che senso?
Speravo che potesse giocare di più, non per quale ragione sia stato tenuto spesso fuori. Ad ogni modo, le ultime due partite di Gubbio sono state fantastiche”.

Intanto è arrivata la convocazione per il ritiro con la Prima Squadra.
Una bellissima notizia. Mi auguro che possa essere l’inizio di una nuova stagione ricca di soddisfazioni”.

Resterà al Milan?
Vediamo, è prematuro dirlo. Valuteremo bene le richieste e opteremo per la soluzione che possa far maturare ulteriormente il ragazzo”.

Come si è trovato con la Primavera rossonera?
Molto bene, è cresciuto tanto. Non si è mai sentito estraneo alla squadra, anche nei momenti più difficili. I compagni gli sono sempre stati vicini e con alcuni di loro ha stabilito un bel rapporto”.

Quale il suo ruolo ideale?
Lui può dare il meglio di sé come ala destra. L’abbiamo portato in Italia dopo aver visto giocare in quella posizione”.

Come l’avete scoperto?
E’ successo quattro anni fa ad Accra, la Capitale del Ghana. Io e mio marito siamo andati a vedere una partitella amatoriale tra ragazzini. Giocavano in un campo improponibile, pieno di terriccio e polvere, con un caldo soffocante. Molti ragazzi tiravano calci al pallone in ciabatte o addirittura scalzi. Capimmo subito le qualità di Hottor”.

Poi com’è andata?
L’abbiamo portato in Italia, crescendolo come un figlio. Aveva bisogno di una famiglia che gli insegnasse la lingua, le abitudini e la cultura italiana. Ormai per mio marito e i miei figli è uno di casa. Pensi che tra qualche giorno tornerà in Ghana, ma prima si fermerà da noi a Montecatini Terme per trascorrere un po’ di vacanza insieme a noi, insieme a quelli che lui chiama i suoi fratelli, i miei figli naturali”.

E con la famiglia d’origine?
E’ un ragazzo d’oro, che aiuta tantissimo la madre e i suoi tre fratelli ghanesi. Invia loro quasi tutto il suo stipendio mensile e ne va orgoglioso. Qualche mese fa è riuscito a comprare un’auto alla mamma”.

Quali sono i prossimi obiettivi?
Proseguire sulla strada intrapresa. Con la Triestina ha pure collezionato 3 presenze in Serie B nella stagione 2009/2010. Ha solo 19 anni, ma è pronto per togliersi qualche bella soddisfazione”.

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