Vero che San Siro sarà nostro, falso che Ibra sarà del PSG

Giusto, giustissimo. Avere uno stadio di proprietà consente di migliorare la gestione di una società di calcio, aumentando ricavi e profitti. Ma questo discorso lo potremmo fare dopo il 31 dicembre 2016, quando scadrà il nostro contratto col Comune di Milano. Modello Arsenal? Credo che sia il migliore in assoluto”. Adriano Galliani, in fondo in fondo, gongola all’idea di avere San Siro tutto suo dal 2016, ovvero al termine della comproprietà Inter-Milan con il Comune quando i nerazzurri, probabilmente, avranno già ultimato i lavori per il loro nuovo stadio.

Il “Meazza” completamente al Milan, quindi? “Perché no, a noi va bene. Abbiamo già in mente la ristrutturazione in vista della finale di Champions League del 2016, che Milano vorrebbe ospitare. Uno stadio completo e competitivo deve avere strutture necessarie che consentano di sfruttarlo a tempo pieno, non solo durante le partite, ma anche durante il resto dell’anno”.

Vero, allora, che San Siro sarà nostro, falso che Ibra sarà del PSG. Lo stesso amministratore delegato ha ammesso di aver parlato telefonicamente con Ancelotti, negando però che l’argomento della conversazione sia stato Ibra. Ma sappiamo che France Presse, come spiegato anche dall’esperto collega di Sky Sport, Gianluca Di Marzio, difficilmente fa colpi a vuoto. Tutti avvisati, insomma.

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