2009: primi segnali di fpf, dalla classe di Kakà a… Klaas

Tra l’addio doloroso di Shevchenko del 2006 e quello, doppio, ancora da metabolizzare di Thiago e Ibra del 2012, c’è un’altra annata caratterizzata da una vendita struggente: la sessione di mercato dell’estate 2009. A questo punto i numeri dicono che ogni 3 anni i tifosi rossoneri devono tirare fuori il fazzoletto bianco per salutare un campione (talvolta due) e bagnarlo di lacrime. Alla fine del campionato 2008/2009 se ne va innanzitutto una leggenda: Paolo Maldini. Tante lacrime, ma zero spazio per polemiche e rancori: il capitano lascia il calcio, all’età di 40 anni e 11 mesi.

Il 9 giugno è la volta di Kakà: dopo aver rifiutato un offerta astronomica a gennaio del Manchester City (all’epoca un’altra squadra rispetto a quella odierna, campione d’Inghilterra), il brasiliano sceglie il Real Madrid. Il passaggio era nell’aria, ma l’ufficializzazione della vendita ha reso subito chiaro a tutto il mondo che il Milan dal giorno dopo sarebbe stato meno competitivo in ogni campo. Perché Kakà è stato così: un vero punto di forza, un aumentatore di valore tecnico fatto uomo, un giocatore di Classe con la “C” maiuscola. Il vuoto lasciato in quella parte del campo non è stato rimpiazzato da nessuno (anche perché nessuno corre palla al piede come Kakà). La stagione positiva di Ronaldinho, che si è fatto leader e ha preso davvero per mano la squadra, non ha comunque potuto colmare il vuoto lasciato da Riki.

Kakà lascia il Milan dopo 6 anni. Acquistato dal San Paolo per 8 milioni e mezzo nel 2003, è stato rivenduto per 64 milioni e mezzo. 8 volte tanto. Nel 2007 ha vinto il Pallone d’Oro e il Fifa World Player. Urge ricordare che 3 mesi dopo, il 22 ottobre, il Milan affronterà il nuovo galattico Real al Santiago Bernabeu. Cristiano Ronaldo è fermo per infortunio, Kakà è in campo. Contro ogni pronostico passa il Milan per 3-2, con doppietta di Pato e gol di Pirlo. Adriano Galliani – va detto – vendendo il numero 22 ha comunque contribuito alla rinascita di Dinho (15 gol) e ha sostituito un fuoriclasse d’attacco con un fuoriclasse della difesa: Thiago Silva. Già, proprio lui! Acquistato dal Fluminense per 10 milioni, e a Milanello da gennaio (ma tesserabile solo d’estate, appena si è liberato un posto di un extracomunitario, quello di Kakà appunto).

Gli altri arrivi della squadra affidata al neo mister Leonardo: Ignazio Abate, entrato al 100% nell’organico rossonero dopo che la comproprietà con il Torino è stata riscattata per 2 milioni e 8; Flavio Roma dal Monaco a costo zero, Marco Storari dalla Fiorentina dopo il termine del prestito. Rientra dal prestito al Bayern anche Oddo, mentre i giovani Di Gennaro (riscattato dal Genoa) e Zigoni (acquistato dal Treviso per 1 milione e 2) entrano in squadra per rinverdire la rosa. A costo zero arriva anche per la difesa il centrale Onyewu, autore di un’ ottima Confederations con gli Usa.

Infine, sempre nelle ultimissime ore di mercato, il “grande” nome, il top player: Klaas-Jan Huntelaar. L’attaccante arriva dal Real Madrid per 15 milioni. Sembra un contentino ai tifosi per la cessione di Kakà, ma i numeri diranno che non sarà nemmeno quello: nell’arco della stagione 7 gol in 30 presenze. Tra i partenti, oltre a Kakà e Maldini, ci sono Senderos, che torna all’Arsenal, Gourcouff (ceduto al Bordeaux per 15 milioni, i soldi di Huntelaar), Shevchenko (prestito dal Chelsea concluso), Kalac ed Emerson, svincolati. Tutti, a parte Kalac, protagonisti dei mercati precedenti…

Il tutto mentre l’Inter vendeva Ibra al Barcellona, ma comprava Lucio, Thiago Motta, Sneijder, Eto’o e Milito. Un’ altra squadra. E sappiamo com’è finita… Il Milan a fine stagione si classificherà terzo in campionato, e non supererà gli ottavi di Champions (vittima dello United) e i quarti di Coppa Italia, fermato dall’Udinese.

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