Da Nordahl a Virdis, quante storie con la maglia bianca stile 2013

Si torna alla tradizione. La nuova seconda maglia del Milan, progettata da Adidas per la stagione che partirà domani, sarà bianca con banda rossonera orizzontale sul petto. Una divisa semplice quanto storica per il club di via Turati, visto che il design richiama le maglie degli anni Cinquanta. Eh sì, la divisa bianca racchiude un po’ di aneddoti curiosi.

In passato i milanisti a San Siro si infilavano la maglia bianca da trasferta “per dovere di ospitalità”, quando si rischiava davvero di confondere le idee ad arbitro e spettatori. Insomma, era come una soluzione d’emergenza che nel corso degli anni si è evoluta. Per decenni, infatti, la striscia rossonera sul petto è stata più o meno larga, lasciando uguale spazio al rosso e al nero, per poi lasciare più spazio all’uno o all’altro colore.

La prima divisa con questo design debutta nel campionato 1930/31 e vi rimane, senza alcun cambiamento, fino al 1942, quando compare la striscia rossonera verticale su campo bianco. Tempo qualche anno e la banda orizzontale torna nella stagione 1946/47, ma solo per un anno. La svolta, infatti, arriva nel 1949, quando la divisa così concepita viene mantenuta per dieci lunghi anni trionfali, quelli di Nordahl, Liedholm e Cesare Maldini, con tre scudetti.

Il bianco con banda rossonera orizzontale torna nel 1960 con Gianni Rivera e Josè Altafini, ma dura solo un anno, forse per colpa di un titolo tricolore sfumato per pochissimo. Da qui un lunghissimo stop con vari tentativi: maglie bianche con richiami rossoneri sulle spalle o sulle maniche. Per rivedere la banda orizzontale bisogna correre fino alla stagione 1986/87, già nell’epoca di Silvio Berlusconi, con divise realizzate da Robe di Kappa e sponsor Fotorex. Il ritorno alla tradizione non porta bene: il Milan si raduna all’Arena Civica con uno show condotto da Cesare Cadeo per presentare i nuovi acquisti Giovanni Galli, Roberto Donadoni, Daniele Massaro, Dario Bonetti e Giuseppe Galderisi. I rossoneri, guidati da Nils Liedholm partono male, ma chiudono il girone d’andata al terzo posto. Purtroppo, però, in primavera arriva un crollo che porta la società a sostituire lo storico allenatore con Fabio Capello, tecnico della Primavera. Il campionato si chiude al quinto posto, ma arriva una bella soddisfazione per Pietro Paolo Virdis, vincitore della classifica marcatori con 17 reti. La seconda maglia bianca con banda orizzontale rossonera viene mantenuta per le cinque stagioni successive, ma con predominanza del colore rosso: cambio che porta molta fortuna, visti i successi dell’era di Arrigo Sacchi e successivamente di Capello.

Oggi Adidas ripropone quella banda con perfetto equilibrio tra rosso e nero: un design che mancava dal 1993. Dopo diciannove anni, dunque, si torna alla tradizione. E chissà che il numero 19 non porti bene…ripassate l’albo d’oro, ma non raccontatelo in giro!

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