Ibra, il bambino è cresciuto ma fa ancora i capricci

Ibra il mercenario. Ibra “lo zingaro”. Ibra lo scontroso. Ibra l’egoista. Ibra e i suoi mal di pancia. Ed ora, anche Ibra il viziato. Quando si parla di Zlatan Ibrahimovic, gli aggettivi sembrano non bastare mai. Sono pochi i giocatori che riescono a far discutere quanto lo svedese, un attaccante dal talento sopraffino ma dal carattere scontroso e irritante. Già, perché a Ibra sembrano non bastare nemmeno i 14 milioni di euro a stagione per dormire sonni tranquilli.

L’ultima pretesa dello svedese, perché a questo punto di pretesa si parla, riguarda il numero di maglia. Il sito francese Le Parisien riporta le parole che Ibrahimovic ha dichiarato il giorno del suo arrivo a Parigi: “Niente è stato ancora deciso per il mio numero di maglia, ma se i dirigenti vogliono farmi un piacere sanno cosa fare”.

Tradotto, Ibrahimovic vuole assolutamente il numero 10, numero che se fosse rimato al Milan sarebbe stato suo. La questione è delicata: la maglia numero 10 appartiene a Nenè, ed ora il PSG si trova nella condizione di non poter soddisfare l’ennesimo capriccio della sua star. Che si tratti già del primo mal di pancia? Quando si parla di Ibra, tutto è possibile. Il numero 10, inoltre, potrebbe non essere l’unica richiesta che Ibrahimovic avrebbe fatto alla dirigenza parigina. Secondo il settimanale Chi, vicino alle vicende rossonere, Zlatan vorrebbe portare a Parigi anche Ignazio Abate, suo ex compagno di squadra e grande amico.

Prima la richiesta di un ingaggio faraonico da 14 milioni a stagione, poi la pretesa che questo non fosse toccato dalla tassazione del 75% proposta da Hollande per gli ingaggi superiori al milione di euro, ora la richiesta di avere la maglia numero 10 e di poter giocare con l’ex compagno di squadra Abate… ennesimo mal di pancia, o ennesima pretesa di un bambino troppo cresciuto che fa ancora i capricci?

Twitter: @alicezanelli

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