Lettera aperta all’Avv. Leandro Cantamessa

Così l’Avvocato rossonero Leandro Cantamessa a Radio Sportiva il 23 luglio in riferimento ai rimborsi richiesti dagli abbonati 2012/2013: “Dal punto di vista giuridico l’insoddisfazione non conta, quindi lo facciamo per una questione di immagine. Altrimenti dopo la finale di Istanbul che cosa avrebbero potuto chiedere i tifosi? Il rimborso della trasferta e del biglietto? Il gesto dei tifosi è ingeneroso e poco simpatico: la nostra risposta va al di là di timori per azioni giuridiche”.

Milano, 24 luglio 2012

Egregio Avv. Cantamessa,

Abbiamo appreso dalle Sue parole rilasciate ieri a Radio Sportiva, che purtroppo in via Turati non avete l’esatta percezione del sentimento attuale del tifoso rossonero. Il Milanista in questo momento non sente per nulla il bisogno di esser provocato e tantomeno sfidato dalla propria dirigenza. Già, perchè nessuno dopo Istanbul si sarebbe mai sognato di chiedere un risarcimento, per una debacle sportiva decisa più da cause divine che da meriti o demeriti sportivi. Ognuno, all’Ataturk o a casa propria, ha sofferto in silenzio e fatto leva sulla storia e sull’orgoglio del Diavolo, per poter uscire, malgrado la ferita, rafforzato da un’esperienza surreale. La prova di tanta maturazione è stata sublimata nell’atmosfera di San Siro, prima durante e dopo la semifinale del 2007 contro il Manchester United. Pubblico da leggenda e partita perfetta per confezionare al meglio l’epica rivincita di Atene.

Apprezziamo il gesto della Società che ha deciso ufficialmente di sciogliere i contratti di abbonamento stipulati entro il 18 luglio 2012, rimborsando coloro che di fatto si sono tesserati per il campionato o per la Champions’ League, prima delle partenze di Thiago e Ibra. Ma la soddisfazione non può che esser solo parziale. Non è del “contentino” che abbiamo bisogno, nemmeno di spiegazioni che sottolineino che non sono di natura giuridica le ragioni di questa scelta, ma di una presa di posizione chiara e lineare sul progetto che si vuole intraprendere. La richiesta di rimborso è una dimostrazione di dissenso che va oltre le cessioni dei nostri campioni, esattamente come il Vostro rimborso va oltre i dogmi giuridici.

L’ambiente ha bisogno di una scossa positiva. L’incipit, però, deve necessariamente venire dall’alto. C’è un’intera generazione di rossoneri che, per sua fortuna, ha vissuto esclusivamente la gloria del ciclo Berlusconi e un numero esiguo di momenti bui. Se per ragioni economiche si intende prendere di petto il rischio di affrontare qualche stagione senza top player e con tanti giovani, è giusto comunicarlo. Sappiamo che non esiste una legge che Vi costringe a farlo, sappiamo che non c’è nessun comma che obbliga il Milan a vincere titoli tutte le stagioni. Tuttavia una conferenza stampa chiarificatrice, contrariamente a lapidari comunicati stampa, sarebbe l’unico vero gesto di stile, affetto e correttezza nei confronti dei tifosi. Nessuno giudica o discute le figure dirigenziali per le scelte prese, ma per i tempi e i modi.

Con intatta stima.

Twitter: @fabryvilla84

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