Tra Hateley e Carroll: amarcord e… futuro?

Dopo gli apprezzamenti ad Andy Carrol, espressi in settimana da Pier Silvio Berlusconi, i media d’oltre manica hanno istantaneamente accostato l’attaccante della Nazionale inglese di Euro 2012, al grande Mark Hateley, consegnando una facile pagina di amarcord ai colleghi italiani. Effettivamente le caratteristiche dei due sono comparabili e se si esclude qualche centimetro di differenza, anche la stazza è similare. Mark è stato un trascinatore carismatico per la tifoseria rossonera, nelle tre stagioni vissute da protagonista a metà degli anni ’80.

La generazione milanista del tempo ha goduto della grinta, della caparbietà e della tenacia che Hateley ha sempre mostrato sul campo. E’ diventato idolo indiscusso della Sud dopo il gol di testa nell’ottobre del 1984, in un derby vittorioso. Sovrastando fisicamente Collovati, peraltro ex della partita, e regalando ai giornali dell’epoca un’istantanea da prima pagina, rimasta nella storia. Era un Milan umile, da Coppa Uefa per intenderci. Giocatori come Mark Collo d’Acciaio (soprannome affibiatogli per la potenza con la quale colpiva i palloni di testa, dando autentiche frustate sui cross dei compagni) hanno trovato il modo di farlo amare intensamente, malgrado le aspirazioni della società fossero modeste.

Interpellato dai tabloid, in riferimento al tema ispirato dalle parole di Berlusconi jr, Hateley ieri ha dichiarato: “Sarebbe una boccata d’aria fresca per Carroll un trasferimento. Sarebbe grandioso per lui andare via e mettersi alla prova in un nuovo ambiente. Carroll ha ancora tanti punti deboli, al Milan potrebbero trasformarlo nel centravanti europeo che dovrebbe essere“. Poche, ma significative parole. Il potenziale del giocatore l’hanno intuito in tanti. Ad esasperare questo concetto ci sono le cifre del suo trasferimento (dal Newcastle al Liverpool), avvenuto la scorsa stagione, ovvero i 30 milioni di sterline. A ben vedere però, appare ancora piuttosto grezzo. Il modo di stare in campo e lo stile di gioco, sono puramente da Premier. In Italia con ogni probabilità non avrebbe moltissimi estimatori, sarebbe una punta un pò retrò. Vero è che se dovesse progredire tecnicamente, mantenendo lo strapotere fisico che già possiede, potrebbe effettivamente esser un fattore, anche a livello continentale.

E’ bello pensare, che Hateley abbia identificato proprio nel Milan, la squadra che potrebbe aumentarne la caratura. L’amore che i milanisti gli hanno fatto percepire dall’84 all’87, viene dunque contraccambiato ancora oggi da Mark, il quale ha colto l’occasione per omaggiare, tra le righe, l’organizzazione e il blasone del Diavolo. Il vecchio cuore non si smentisce mai.

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