Acerbi senza paura: “Non sento la pressione”

L’eredità è di quelle che pesano, la maglia che indossa pure. Dal sud di Milano, dove è cresciuto, a San Siro il passo è breve ma non scontato. Al giovane Acerbi piace giocare a calcio, è bravo. Cresce nel Pavia, si consacra alla Reggiana, esplode al Chievo Verona, lo scorso anno, il primo di serie A. Sulle pagine di Forza Milan il nuovo numero 13 mette a nudo le sue aspettative, il rapporto con il padre e la sua fede che è sempre stata rossonera: “Da milanista il mio sogno è sempre stato giocare qui”.

Sulla passata stagione a Verona: “E’ stato al tempo stesso l’anno più difficile e più bello della mia vita. Mi sono infortunato subito, mi sono rimesso in forma a ottobre ma Di Carlo non mi faceva giocare. Poi il giorno prima della partita con il Cesena è morto mio padre. Quel dolore enorme è stata la molla che ha fatto cambiare la mia stagione: la voglia di fare bene per lui mi ha dato la carica in più, la volontà di non mollare mai”. Un rapporto, quello con il padre, davvero speciale: “A lui penso ogni giorno, prego per lui. Probabilmente sarebbe più felice di me per quello che sta succedendo. Due anni fa quando ho firmato con la Reggiana era entusiasta mi disse che era un buon contratto per 7-8 anni. Io risposi: “Voglio arrivare in Serie A“. A lui con tweet, dopo la convocazione in nazionale, dedica il suo momento d’oro: “Sto realizzando un sogno, ma il mio pensiero è tutti i giorni per te. Mi manchi tanto papà”. 

Da milanista la vittoria più bella è recente: “La Champions con doppietta di Inzaghi nella finale con il Liverpool ma anche lo Scudetto di Zaccheroni”. Gli idoli invece: “Weah, Van Basten, negli ultimi anni Nesta, il giocatore al quale mi ispiro insieme a Thiago Silva”. Sulle sua caratteristiche: “Quando gioco non sento pressioni, tensioni, emozioni. Sono freddo, non ho paura di sbagliare. Mi piace uscire palla al piede, fare l’attaccante aggiunto, qualcosa più del compitino”.

Fuori dal campo si dice un tipo tranquillo: “Passo la maggior parte del tempo a riposarmi, è fondamentale per un calciatore. Per il resto mi piace stare con gli amici, fare serata ogni tanto senza esagerare. In fondo ho 24 anni, è importante anche divertirsi“. Nel tempo libero c’è spazio anche per altro sport: “Tennis, d’estate mi piace nuotare al mare o in piscina“. Un ragazzo come tanti, rossonero come pochi.

 

Impostazioni privacy