Kakà, ora inizia il bello: Galliani va negli States e Mourinho lo libera

La trattativa per riportare Ricardo Kakà entra davvero nel vivo. Con la partenza di Adriano Galliani verso gli Stati Uniti scatta di fatto il conto alla rovescia per quello che sembra davvero essere il colpo dell’estate rossonera.

L’amministratore delegato milanista raggiungerà la squadra fino al termine della tournèe, che culminerà, guarda caso, mercoledì prossimo 8 agosto con l’amichevole di New York contro il Real Madrid. In quell’occasione, come ribadito dallo stesso Galliani nei giorni scorsi, ci sarà l’incontro con il patron del club spagnolo, Florentino Perez. E si ripartirà a tessere pazientemente la tela, partendo dalle posizioni note: il Milan vuole prelevare Kakà in prestito e con un ingaggio abbassato o almeno spalmato. Le parti dovranno venirsi incontro perchè, al momento, il Real vorrebbe monetizzare e il brasiliano non gradisce la diminuzione dello stipendio. 

Nel frattempo, Massimiliano Allegri starebbe già pensando a come impiegare al meglio il “figliol prodigo”. E secondo la Gazzetta dello Sport il tecnico rossonero è affascinato dall’idea di consegnare a Kakà le chiavi del centrocampo, collocandolo nella posizione di regista, quella occupata fino a due stagioni fa da Andrea Pirlo e lo scorso anno da Mark Van Bommel. In questo modo Allegri risolverebbe il problema della ricerca del playmaker e non andrebbe ad appesantire, numericamente, il pacchetto avanzato.

Nel mezzo c’è Kakà, che non si esprime nè direttamente, nè attraverso il suo entourage. La volontà di giocare ed essere ancora protagonista, soprattutto in vista dei Mondiali in Brasile del 2014, è forte. Restando a Madrid, è pronta ancora la panchina, come ha lasciato intendere anche oggi Josè Mourinho: “Se resta cercheremo di farlo rendere al meglio – ha detto il portoghese a Marca.com -. Se al 31 agosto la sua e la nostra decisione sarà quella di continuare, saremo felici. E’ un bravo ragazzo, fa gruppo e in determinate partite ci ha aiutato molto. Kakà non ha bisogno di darmi messaggi in allenamento o in partita. Ci conosciamo bene, ne abbiamo passate tante, trascorrendo la prima stagione a recuperare dagli infortuni delle precedenti annate. La cosa importante è che lui decida il suo futuro in base sua felicità personale e alla sua autostima. Se volesse restare, saremo contenti. Se lui decidesse di andare per essere felice, saremo contenti“. Insomma, tutto aperto.

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