Da Nesta a Ibra, passando per Dinho: storia di colpi “impossibili”

L’amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, è stato pessimista sul ritorno di Kakà al Milan“Non voglio illudere i tifosi – ha detto il dirigente dopo l’amichevole fra Real e Milan -, l’operazione Kakà è oggettivamente difficile, quasi impossibile per via del costo del cartellino e dello stipendio del giocatore”. Storia, se ricordiamo, già vista e sentita più volte…

Era l’estate del 2002, da dieci anni a questa parte è cominciata la storia dei “no” della dirigenza rossonera (Galliani in primis) che poi diventano un “si” di mercato, un acquisto: iniziò in quel famosissimo agosto. Prima ci fu il tormentone Rivaldo, che ormai svincolato dal Barcellona, aveva deciso che voleva il Milan e il Diavolo voleva l’allora ‘extraterrestre’ (mai rivelato tale, almeno in rossonero). Le continue smentite della società si trasformarono ben presto nell’ufficialità e nell’entusiasmo dei tifosi milanisti.

Ma i colpi in pieno ‘Galliani style’ furono inaugurati con l’arrivo di Sandro Nesta, il 31 agosto 2002. “Galliani, faccia lei”. Bastò questa sintetica risposta di Berlusconi, comunicata alla mezzanotte del giorno prima, al suo allora vice-presidente, per chiudere la trattativa con la Lazio per il trasferimento di Nesta al Milan. I 30 milioni di euro pagati a Sergio Cragnotti lasciarono di stucco tutti quelli che si erano fatti trarre in inganno dai “no” e dai “costa troppo” del “Cavaliere”.

Poi ci fu Ronaldinho nel 2008 e una storia molto simile a quella di Rivaldo. Erano parecchie estati che il ‘Gaucho’ ed il Diavolo si inseguivano e si corteggiavano e alla fine il matrimonio si fece il 16 luglio, dopo un mese di smentite e nulla di fatto. Due anni fa, invece, Zlatan Ibrahimovic. Operazione difficile, operazione impossibile, diceva Galliani. Fino al 30 agosto 2010 e la presentazione ufficiale prima di Milan – Lecce, con tutto San Siro in visibilio.

Due anni prima, sempre nelle ultime ore utili per concludere le trattative, ci fu il clamoroso ritorno di Andriy Shevchenko. Sheva non voleva più restare al Chelsea e voleva il Milan, dopo soli due anni dalla sua onerosissima e dolorosa cessione ai ‘blues’. Galliani come al solito chiudeva tutte le porte, ma giorno dopo giorno l’ipotesi di un prestito secco risultava sempre meno impossibile. Sheva alla fine tornò a casa, anche se fu un ritorno poco felice.

Ora la domanda sorge spontanea e la speranza dei milanisti diventa un sogno possibile, alimentato dai ricordi degli ultimo decennio: Kakà sarà un nuovo acquisto in pieno ‘Galliani style’?

 

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