Pato e Gabriel in coro: “Ora vinciamo qui”

Una medaglia d’argento alle Olimpiadi, una strepitosa doppietta nell’amichevole contro la Svezia, una buona forma fisica unita ad una gran voglia di riscatto. Si è presentato così, oggi, Pato a Milanello, al rientro dall’esperienza londinese con la Seleçao. 

L’amichevole di ieri sera contro la Svezia di Ibrahimovic ha dimostrato che il Papero è carico e, soprattutto, in ottime condizioni, pronto a prendersi sulle spalle il peso dell’attacco rossonero: “Contro la Svezia era importante vincere dopo aver perso l’oro olimpico. All’inizo mi hanno convocato perchè avevano fiducia in me, ho potuto lavorare ed ora sto bene, ho sempre dato il meglio, la cosa più importante era acquistare tranquillità. Ora sono al 100%. A fine stagione mi sono riposato per una settimana, poi ho lavorato duramente perchè c’erano le Olimpiadi e ho vinto l’argento. Ora ho il bronzo e l’argento, chissà che non possa vincere l’oro nel 2016“. 

Ma il pensiero, ora, è totalmente rivolto alla nuova stagione da vivere in maglia rossonera: Ho già dimenticato le Olimpiadi, ora comincia una nuova stagione, sono molto tranquillo e felice. Voglio giocare il più possibile, vincere il campionato con il Milan e continuare con la nazionale”.

Reduce dall’esperienza olimpica lo è anche Gabriel, portiere titolare della nazionale verdeoro a queste Olimpiadi. Dopo aver ricevuto qualche critica, ieri sera il neo acquisto rossonero si è reso protagonista di una buona prestazione e al termine del match non ha nascosto tutta la sua emozione e soddisfazione per la grande esperienza appena conclusa con la Seleçao: Quello che sono riuscito a fare nella mia vita è spettacolare, nemmeno nei sogni migliori avrei immaginato di arrivare fin qui. Questa era la mia prima partita da professionista, spero che la seconda sia con il Milan, all’inizio della prossima stagione. Vorrei essere nelle prossime convocazioni di Menezes, è stato importante debuttare e cominciare così la mia carriera”.

“Spero di tornare in nazionale, prima o poi. Le critiche? Forse chi giudica da fuori non sa quel che accade qui in nazionale. La mia ultima partita prima dei Giochi Olimpici risaliva a dicembre, con le giovanili del Cruzeiro. Sono stato sei mesi senza giocare e i portieri hanno bisogno di prendere il ritmo, hanno bisogno di giocare“.

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