Mediocrità, lacune e pochi elementi su cui poter davvero contare: il tifo ora è stanco

C. Pradelli – Direttore SpazioMilan.it

Se Hernanes tenta il tiro, la palla sbatte sullo stinco di Bonera e la palombella supera Amelia. Se El Shaarawy cerca subito il pareggio, ma Dias salva in extremis. Ma anche se al 75′, in piena bagarre alla ricerca di un recupero impossibile, lo stesso Faraone ed Antonini non si intendono su un passaggio, figlio di un movimento elementare. Frame dall’Olimpico, frame da una partita infernale dove impotenza, immaturità e giusto quel pizzico di luna storta hanno costruito l’ennesimo mix potenziale di una serata da dimenticare, di una stagione da dimenticare, di un gruppo che, spesso, sarebbe meglio dimenticare.

Non nei singoli, sia chiaro: El Shaarawy, testa montata fin che vuoi, è talento allo stato puro; Pazzini si danna l’anima alla ricerca di palloni da conquistare come oasi nel deserto; nella zona di Emanuelson transitano tutti i palloni pericolosi del secondo tempo, compresa la fortunosa, ma redditizia, punizione per il momentaneo 1-3. Il resto è la solita nebbia, il solito fumo, il solito anonimato cosmico meravigliosamente rappresentato da Kevin Prince Boateng e sorretto da una difesa a tratti imbarazzante. Imbarazzante nei suoi esterni (cercasi vero Abate, bentrovato consueto Antonini), preoccupante nei suoi centrali costantemente infilati dalla rapidità, ma anche dalla geometria del reparto avanzato laziale.

Con la Lazio, tuttavia, una nuova (vecchia) lacuna è parsa chiara a tutti: la mediocrità generale (non particolare) del centrocampo. Mi spiego: De Jong, al di là del gol, non è stato certo uno dei peggiori, come Montolivo, che non ha brillato, ma ha ugualmente cercato di proseguire sul trend mostrato in Nazionale. E allora perché chi ha visto la partita poteva ammirare un’abissale quanto incomprensibile differenza qualitativa in mezzo al campo tra i reattivissimi padroni di casa e i malcapitati ospiti? Difficile dare una motivazione logica, Allegri potrebbe venirci in aiuto, ma spesso celarsi dietro un “non ce ne va mai bene una” vale più di mille altre spiegazioni.

Sembriamo, dunque, destinati ad attendere la fine del passaggio di questa presunta nuvola fantozziana, che tanto ci sta regalando in termini di bile, ma che tanti assist sta anche fornendo a chi continua ad evitare di prendere seriamente il toro per le corna. Il tifo è stanco: presto potrebbe diventare un nuovo, serio, serissimo problema.

Twitter: @Chrisbad87

Impostazioni privacy