Sabato in casa della Lazio: nel 2007 fu 1-5

7 ottobre 2007: 6 giornate di campionato, 7 punti. La svolta deve arrivare all’Olimpico, contro la Lazio, non può più essere rimandata.

20 ottobre 2012: 7 giornate di campionato, 7 punti. La svolta deve arrivare all’Olimpico, contro la Lazio, non può più essere rimandata.

Un quadro praticamente identico quello che ritrae il Milan all’inizio del campionato 2006/2007 il Milan all’inizio della stagione 2012/2013. 5 anni dopo, il club più titolato al mondo si ritrova con una manciata di punti dopo una manciata di giornate (all’epoca però quella stessa manciata era maturata con una giornata in meno). E 5 anni dopo i rossoneri sono ancora chiamati ad una prova di forza e carattere per uscire dalle secche di un inizio affaticato e ancora contro il medesimo avversario, nel medesimo stadio.

Come finì all’epoca? Scopriamolo subito.

In quell’ottobre di 5 anni fa anche la Lazio di Delio Rossi, terza il campionato precedente dietro Roma e Inter, ha raccolto solo 7 punti ed attende con impazienza il match contro i campioni d’Europa e il suo ex capitano Massimo Oddo, traferitosi a gennaio tra le fila di Ancelotti, per rilanciarsi in campionato.

I presupposti per una bella e combattuta partita ci sono tutti. E bella lo sarà, ma solo per una delle due squadre. E per quanto riguarda il “combattuta”, bhé, parla il risultato finale: 1-5.

Dopo un inizio tambureggiante dell’Aquila, comincia l’assolo Milan. Al 16’ Ambrosini scocca un tiro dalla parabola diabolica, che dopo quasi 30 metri di volo si infila direttamente in rete, scavalcando Muslera. Per il ventunenne portiere della Lazio è l’inizio dell’incubo, è il primo gol subito della serata forse più brutta della sua carriera. Per Ambrosini, che un mese e mezzo prima aveva alzato la sua prima coppa, la Uefa Supercup a Montecarlo (Maldini era infortunato), è il suo secondo gol dei tre complessivamente fatti in casa della Lazio.

Al 23’ Mauri pareggia, con un bel piattone sinistro al centro dell’area, su cross rasoterra di De Silvestri. Ma 10 minuti dopo Muslera fa disperare i suoi tifosi: non si intende con Mauri, Gilardino si getta da rapace sulla sfera, e il portiere biancoceleste si getta con le braccia contro le gambe dell’attaccante. Rigore e ammonizione per l’uruguaiano. Kakà dal dischetto segna e al 33’ il Milan è di nuovo avanti.

Il secondo tempo sembra un piatto fatto apposta per le ripartenze velocissime di Kakà e per l’indole di Gilardino, in serata sì. E Muslera fa il resto.

Già dopo 7 minuti il divario si appesantisce: Pirlo serve Kakà, tallonato da De Silvestri. Ma il brasiliano si porta a spasso il difensore, trova il modo per girarsi e aggirare la marcatura, e infila la palla oltre De Silvestri, sotto le gambe di Muslera e in rete.

La Lazio scompare. Il gol dell’ 1-4: Kakà si accentra, serve un passaggio per il Gila, che entra in area e gira la sfera in rete. Ancora sotto le gambe del non incolpevole numero 1 della Lazio. È il 70’.

La rete del definitivo 1-5: al 79’ l’azione più spettacolare della serata: Seedorf, dentro per l’entrante Ambrosini che di testa la serve indietro per Gilardino. Botta di prima al volo. Muslera stavolta è incolpevole. 5-1, fine dei giochi all’Olimpico di Roma.

La storia ci narra che il Milan da quel momento si risollevò, ma non entrò mai in lotta per lo scudetto. Alla fine arrivò quinto, fuori dalla zona Champions, col rimorso per aver gettato al San Paolo il quarto posto a una giornata dal termine. La Lazio arriverà dodicesima. Muslera dalla partita successiva sarà relegato in panchina e vi rimarrà fino a primavera. Ci sarà anche il tempo del riscatto, quando nel 2010 sarà il portiere titolare dell’Uruguay classificatosi quarto al mondiale sudafricano. Oggi gioca nel Galatasary, e lo scorso 8 aprile ha segnato anche una rete su rigore nell’ultima partita di campionato.

Gila passerà annate altalenanti. Sta forse ritrovando la sua verve di goleador quest’anno a Bologna. Kakà è al Real, per la sua quarta stagione. Dopo aver lottato con molteplici infortuni e l’indifferenza di Mourinho, forse stavolta è l’annata buona. Forse.

La Lazio 5 anni dopo è la terza forza del campionato e attende il Milan.

Il Milan di oggi non si è ancora smosso dalla colonna di destra della classifica. Spera di farlo sabato pomeriggio. Ben consapevole che Kakà e Muslera non ci sono. Al loro posto Boateng e Marchetti. Non proprio la stessa cosa.

Impostazioni privacy