Cristante, leadership e personalità. È lui il nuovo De Sciglio?

CristanteChe avesse talento sul quale dover lavorare lo avevano capito in rossonero, ma anche Oltremanica (Chelsea in primis). Che avesse la testa e la voglia giusta si era percepito lo scorsa stagione ed é stato confermato in questa. Bryan Cristante ha della stoffa tanto buona che ovunque lo metti spicca. Da centrale di centrocampo oppure qualche passo più in dietro in difesa. La sostanza non cambia, la sensazione é sempre quella: predestinato.

Per diventare un grande devi avere testa, grinta e cuore. Se vuoi sfondare servono anche doti tecniche, visione di gioco e duttilità. L’Italo-canadese nel suo bagaglio queste qualità le ha davvero tutte. Ecco perché in campo, nonostante i suoi 18 anni da compiere nel marzo 2013, detta legge e i compagni lo seguono pendendo dai suoi raffinatissimi piedi.

Ieri, durante la sfida di Tim Cup contro la Roma, il classe ’95 ha sfoderato la miglior prestazione di stagione, in un ruolo, quello di centrale di difesa, che ricopre da pochissimo tempo. Eppure: anticipi precisi, urla ai compagni, testa sempre alta a cercare il lancio illuminante.

Dolcetti a fine gara ha ammesso di vedere bene Bryan in quel ruolo perché anche quando gioca da centrocampista fa qualche passo indietro per impostare l’azione. Una bella crescita che sicuramente non sarà passata inosservata ad Ariedo Braida, spettatore attento ed interessato di un Milan-Roma che potrebbe segnare il futuro della Primavera, ma non solo..

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