Galliani: “Sarebbe bella la coppia El Shaarawy-Neymar…”. E Damiani su Constant: “Il suo riscatto? Ho buone sensazioni”

Dal nostro inviato in “Lega Serie A” Riccardo Vetere

E’ un Adriano Galliani entusiasta quello che questa mattina si è presentato negli uffici della Lega Serie A. La vittoria di Catania ha iniettato nuovo carburante nella macchina rossonera che ora guarda alle sfide contro lo Zenit in Champions (ininfluente per la qualificazione) e a Torino contro i granata. “Siamo in crescita”, ha commentato l’amministratore delegato del Milan.

A tenere banco, però, ci sono pure le polemiche degli etnei per l’arbitraggio di venerdì scorso: “L’anno scorso a Catania ci lamentavamo noi come il gol di Robinho. Poi vedo che c’era un rigore grosso su Nocerino, ma i giornali non ne parlano. E l’espulsione di Barrientos non era certo colpa del Milan. Regalo di Natale? Una squadra di calcio deve essere fatta con criterio non in base ai regali”.

Ma è il mercato ad animare il dibattito, visto che manca meno di un mese all’apertura della sessione invernale: “Siamo in trentadue: se non esce nessuno non arriva nessuno, prima si vede poi si compra, altrimenti si resta così. Bisogna scendere a 26-27 giocatori, siamo veramente tanti. Se non escono cinque giocatori non entra nessuno”. Quindi i singoli, come Robinho: “Il Santos è interessato a lui, vedremo. Lo ha chiesto Neymar? Può dire ciò che vuole se lo vuole lo paghi lui. Neymar insieme ad El Shaarawy sono i 20enni più forti che ci sono. Sarebbe bello una coppia El Shaarawy-Neymar”. Poi il capitolo relativo a Mario Balotelli: “E’ solo un fatto sentimentale”. E su Alexandre Pato: “Non ci sono richieste per i nostri giocatori in questo momento. Credo che stia guarendo, tutto chiarito con il suo agente. Berlusconi ha detto che non si è mai pentito del mancato acquisto di Tevez? Non ho nulla da dire quando parla il presidente, non commento le sue parole”.

Ovviamente non mancano i commenti sulle visite di Silvio Berlusconi a Milanello: “E’ una grande speranza che il presidente vada tra oggi e domani a Milanello in vista dello Zenit. Il presidente non è un talismano, lui è un forte  motivatore di persone. Ho iniziato a lavorare con lui nel 1979 e ricordo bene negli anni ottanta le grandi motivazioni”. Infine Ibrahimovic: “Non lo sento, non l’ho più chiamato. Sento tutti gli altri, ma non Ibra”. E sulla gara di domani sera contro i russi dello Zenit: “Ho inviato ad Ambrosini e all’allenatore la storia del Milan che in questi anni già da qualificata alla sesta gara di Champions abbiamo fatto una vittoria, due pareggi e cinque sconfitte. Quindi non va bene, bisogna giocare per la vittoria per due motivi: guadagnare un milione in caso di successo e per i due punti nel ranking della squadra e del paese. Ho mandato un riepilogo del passato ad Ambrosini che oggi è passato in sede”.

E sul mercato si parla ancora del riscatto di Kevin Constant. A tal proposito ha parlato oggi il procuratore del giocatore, Oscar Damiani: “So che c’è una buona condizione per il riscatto, magari si metteranno d’accordo Galliani e Preziosi..”. Quasi a dire: questione di formalità.

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