Lady B. e il futuro: “Riduzione del monte stipendi, valorizzazione dell’emblema Milan e creazione dei campioni ‘alla El Shaarawy'”

L’idee non mancano, il tempo e la voglia di metterle in pratica nemmeno. Barbara Berlusconi ha illustrato a L’Equipe il piano strategico-dirigenziale del Milan del futuro, senza giri di parole e con tanto entusiasmo. Ma soprattutto, con elementi validi, nuovi e suggestivi.

“L’obiettivo è quello di costruire una squadra che piace anche se non ha campioni – esordisce Lady B. –, puntando soprattutto sui giovani e valorizzandoli in casa nel tempo. Questo senza rinunciare all’acquisto di possibili star nei prossimi anni. Vendendo un campione come Ibrahimovic abbiamo scoperto il fenomeno El Shaarawy: giovane, di talento, con i piedi per terra e che può spingere i tifosi ad identificarsi con lui. Perché l’idea rimane quella di permettere al Milan di ambire a vincere ogni anno”.

Una delle tante stelle nel cielo del calcio, una delle più luccicanti, si chiama Pep Guardiola, che a Barbara Berlusconi non dispiacerebbe: “Non spetta a me parlare del piano sportivo, ma quando c’è un’opportunità che si adatta al progetto è sempre la benvenuta. Non solo, anche un importante apertura agli investitori stranieri: “Vendere? Per principio non bisogna mai escludere nulla, ma oggi non vogliamo cedere il club. Però non siamo contrari a una partecipazione esterna, una partnership che ci permetta di aumentare il fatturato, magari con il rinnovo dello stadio o un progetto commerciale nei paesi emergenti”.

La difficoltà principale per evolversi e primeggiare di nuovo nel mondo rimane l’arretratezza della Serie A e la mancanza di appoggio e condivisione del nostro sistema calcio attuale: “La serie A deve essere più solidale. Spesso non riusciamo a trovare l’intesa su decisioni importanti che favorirebbero tutti. E’ vero, vendiamo meno maglie in Italia, ma pubblicheremo presto un libro sulle nostre maglie, un modo per far passare un messaggio chiaro: i campioni vanno e vengono, mentre la maglia resta l’emblema.

Il modello da seguire è quello del Bayern Monaco: “La squadra tedesca – conclude Lady B. -, ha un eccellente fatturato, crea profitti ed è sempre presente nel top europeo. La soluzione è vedere il calcio come entertainment e i tifosi come clienti, seguendo la sola via percorribile del fair play finanziario. Bisognerebbe prendere spunto anche dalla Premier League, dove esistono regole forti per tutti e che sa vendersi bene all’estero, mentre da noi non riusciamo neanche a far passare la legge sugli stadi”.

L’eccellenza, secondo Barbara Berlusconi, con una piccola critica al Milan del presente, dovrebbe essere “fare in modo che il monte stipendi non superi il 50% del fatturato, cosa che noi abbiamo fatto visto che la scorsa stagione questa quota era ancora al 70%”.

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