Il Presidente alimenta sogni e speranze, ma cosa serve davvero?

L. Dimitri – Leccesport.it

Le parole, molto da clima elettorale, pronunciate dal Presidente Silvio Berlusconi alla Triennale di Milano in occasione della festa del Milan per celebrare i colori rossoneri e il libro “Seconda Pelle”, iniziano già ad alimentare i sogni dei tifosi rossoneri. Nell’aria in effetti c’è un buon profumo, un profumo da Gennaio importante, un profumo da colpi di mercato. I nomi che circolano possono far gola, ma soprattutto potrebbero distogliere qualcuno da quello di cui c’è davvero bisogno. “Stiamo cercando 3-4 giocatori, ma non possiamo anticipare i loro nomi, perché altrimenti salterebbero le trattative”. Raramente i vertici del Diavolo si sono sbilanciati così tanto e, quindi, ora possiamo dire con certezza che la prossima sessione invernale di mercato, sarà per i rossoneri intensa e porterà volti nuovi a Milanello.

Questo non è né il posto né l’occasione per parlare di politica, sarebbe fuori luogo, ma alzi la mano chi non ha pensato almeno per un momento a quanto potesse influire, sul mercato rossonero, il fatto che le prossime politiche si svolgeranno a febbraio ed il Cavaliere è tornato prepotentemente alla carica. C’è da convincere gli indecisi, si sa e quindi quale strumento può essere migliore del suo Milan, per recuperare elettori? Come detto, in questa sede, questo non ci interessa, ma guardandola dal lato calcistico, che è quello che ci sta più a cuore: ora si può sognare ad occhi aperti. Ci sarà il colpo ad effetto, molto berlusconiano? Un top player a prezzo di saldo? O si cercherà con equilibrio di rinforzare la rosa?

Ovviamente, questo ancora non è dato saperlo, ma quali sono le reali esigenze di questo Milan? Dove la compagine di Allegri può e deve migliorare? Si continuano a fare i nomi dei vari Balotelli, Pastore, Sneijder, qualcuno sogna che Silvio ci riporti Kakà. Ma, la prima linea ha davvero bisogno di queste prime donne? L’entusiasmo e l’esplosione di El Shaarawy, la promessa Niang, la voglia di riscatto di Boateng, Pazzini e Bojan, la continuità di prestazioni di Emanuelson, la qualità (se si farà di tutto per trattenerlo) di Robinho, non sono argomenti abbastanza convincenti per dare un giudizio positivo sull’attacco rossonero? Magari se la ‘saudade’ di Binho lo portasse lontano da Milano, o si riuscisse a piazzare Pato (sempre se ci fosse la volontà), solo in quel caso si dovrebbe pensare a regalare un attore protagonista ad Allegri, ma in queste condizioni serve davvero?

Berlusconi ha anche detto: “De Jong lo sostituiremo con quelli che abbiamo in casa”. Ma siamo proprio sicuri di poter sostituire De Jong con quelli che sono attualmente a disposizione? Sarà in grado di tenere una partita ogni tre giorni (speriamo ancora per qualche mese) Capitan Ambrosini? Sarà in grado di recuperare subito una condizione accettabile Muntari? Non sarà troppo acerbo, o magari semplicemente non all’altezza, per ricoprire quella posizione il giovanissimo Strasser? Sono tutti interrogativi che lasciano più di qualche dubbio ed incertezza sulla mediana rossonera. Perché Flamini non convince, Traorè molto probabilmente ha già terminato la sua esperienza (per fortuna!) in rossonero. Resta la certezza Montolivo e la corsa e gli inserimenti di Nocerino, ma forse è troppo poco. Un giovane ‘alla Strootman’ o un colpo ‘alla Van Bommel’ sarebbe forse l’ideale per tappare qualche buco e colmare qualche lacuna allo stesso tempo.

Se si passa alla terza linea, poi, ci si rende conto che anche dietro qualcosa si potrebbe migliorare. Detto che De Sciglio e Mexes stanno dimostrando affidabilità e qualità, che Constant, almeno per ora, è stato un esperimento ben riuscito, che ancora Zapata ed Acerbi non si possono considerare errori di mercato, c’è bisogno di intervenire, di migliorare qualitativamente il reparto. Magari con un paio di elementi. Si parla del centrale della Steaua Bucarest Chiriches e, sinceramente, potrebbe essere l’uomo giusto per continuare il discorso intrapreso sui giovani e sul loro inserimento lento ma progressivo per completare il ringiovanimento della rosa. Ma, forse serve anche un po’ di esperienza in più, di un vecchio volpone che potrebbe dare maggior sicurezza al reparto ed aiutarlo a sbagliare di meno. Servirebbe qualcuno che sappia prendere per mano i compagni e rassicurarli quando le cose torneranno a non andare per il verso giusto. Si sa la squadra sta migliorando, ma uomini come Nesta e Thiago Silva ci mancano, e almeno uno che ragioni e sappia fare la metà di quello che facevano loro, potrebbe essere utile.

Quindi, ben venga il colpo ad effetto o il calciatore di grido, ma bisogna comprare con equilibrio, con giudizio, migliorare la rosa, colmare i vuoti, tappare alcuni i buchi e, questo, si può fare solo con una politica oculata ed intelligente. E, tornando a parlare di politica, qui sì che c’è bisogno di una politica che possa tornare ad essere vincente.

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