Dall’invisibilità di Traoré, alla genesi di Capitan Montolivo: il 2012 del centrocampo

montolivo (spaziomilan)L’estate della rivoluzione in casa rossonera ha portato un cambiamento radicale anche e soprattutto nella mediana del Milan. Fra chi ha lasciato un pezzo di cuore dopo un’esperienza decennale, chi in pochissimo tempo era diventato indispensabile, chi è rimasto e chi è arrivato, la seconda linea è stato il reparto che ha vissuto le maggiori vicissitudini e difficoltà e, soprattutto dopo la gara di Roma, ha dimostrato di non avere ancora i meccanismi ben oliati. Andiamo, quindi, a vedere come si sono comportanti i centrocampisti del Milan in questa prima parte di stagione.

AMBROSINI – Il Capitano è l’unico vero senatore rimasto dopo la dipartita di tutti i ‘vecchi’. Non ha più l’età di un ragazzino e fa fatica a giocare ogni tre giorni ma, quando viene utilizzato è sempre di grande affidamento, ci mette il cuore e riesce ancora a trascinare i compagni. Peccato che l’età passi per tutti e i suoi tantissimi infortuni durante il corso della sua carriera lasciano il segno.

CONSTANT – Se si dovesse considerare come centrocampista il giudizio sarebbe sicuramente negativo ma, da terzino sinistro l’ex Chievo e Genoa ha fatto vedere buone cose, conquistandosi addirittura una maglia da titolare. Il riscatto dal Genoa a fine stagione non sembra l’utopia di qualche mese fa.

DE JONG – Doveva essere il crack del mercato estivo rossonero ed invece alla fine il crack lo ha fatto il suo tendine. Tanti balbetti iniziali, tantissime critiche e la consapevolezza che non fosse Van Bommel ma, proprio quando stava iniziando ad adeguarsi al nostro calcio e a dare i primi segnali di crescita, la sfortuna lo ha messo fuorigioco per il resto della stagione. Da rivedere.

EMANUELSON – Duttilità, affidabilità, costanza. Non tutti saranno d’accordo con questa analisi, ma anche se a volte pecca un po’ di concretezza, l’olandese potrebbe essere senza dubbio considerato uno dei migliori di questi primi mesi della nuova annata. Quando sta bene è l’arma in più per l’imprevedibilità del gioco rossonero. Nelle ultime gare è stato considerato poco ma Allegri sa che Urby c’è sempre.

FLAMINI – Sembrava destinato a fare le valigie in estate ma alla fine la sua voglia di restare al Diavolo ha avuto la meglio. Uno degli acquisti più sbagliati della dirigenza rossonera degli ultimi anni, dopo il gravissimo infortunio che lo ha tenuto quasi un anno lontano dal campo di gioco, ha giocato poco e quando lo ha fatto, lo ha fatto male. Un corridore con i ferri da stiro ai piedi, niente di più.

MONTOLIVO – Impacciato, lento e con poca personalità. Ancor prima di arrivare in rossonero, per l’ex Fiorentina l’etichetta era già questa e le aspettative erano sempre troppe. La qualità c’è, la personalità la sta dimostrando, in alcune gare è stato addirittura premiato con la fascia di Capitano, l’unico problema è una certa mancanza di costanza nelle sue prestazioni. Ma, i piedi migliori nel centrocampo rossonero sono i suoi, il nuovo corso non può prescindere dal ‘Monto’ e le chiavi del gioco del Diavolo sono di sua proprietà. Speranza.

MUNTARI – Meriterebbe un voto negativo solo per il modo con cui si è auto escluso dalla prima parte di stagione rossonera. In realtà il suo recupero, serviva prima, ma serve ancor di più ora dopo l’infortunio di De Jong. Lo aspettiamo nel 2013, sperando che giochi con la stessa fame con cui si era presentato a Milanello.

NOCERINO – La più grande delusione fino a questo momento. Sicuramente è quello che più ha sofferto la partenza di Ibra e i suoi movimenti. Da arma in più con i suoi inserimenti, la sua grinta e la sua personalità nella passata stagione, a  vera e propria ‘maglia nera’ del centrocampo. I due gol a porta vuota delle ultime gare non cambiano senza ombra di dubbio il giudizio sull’inconsistenza e l’inadeguatezza delle sue prestazioni. L’eredità di Gattuso è pesantissima, non ci sono dubbi, ma il napoletano sembra essere lontano anni luce dal calabrese.

STRASSER – Ha recuperato da pochissimo da un gravissimo infortunio ed ha giocato troppo poco per essere giudicato. Ha l’età dalla sua parte, essendo ancora giovanissimo e può ancora migliorare e dimostrare tantissimo. Non sembra un fenomeno, ma se si avrà voglia di puntare su di lui, potrebbe anche sorprendere.

TRAORE’ – La sua avventura in rossonero sembra già essere giunta al capolinea. Arrivato a Milanello come (parole sue) il nuovo Vieira, il centrocampista di origini francesi era stato già bocciato nelle amichevoli estive. Un altro paio di apparizioni, tutte sconcertanti, a settembre e poi un infortunio che lo sta ancora tenendo lontano dai campi di gioco, ma molto probabilmente il campo non lo avrebbe più visto comunque. Adieu, Bakayé.

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