Niang, dalla guida senza patente alla promessa d’amore eterno

Niang milan-pescara (spaziomilan)Flashback. E’ il 28 agosto scorso quando M’Baye Niang diventa ufficialmente un giocatore rossonero. Si presenta “alla Balotelli” sfrontato davanti alle telecamere (in barba ai suoi 17 anni) e sicuro di se stesso fino all’inverosimile (“Voglio vincere il pallone d’oro, un esempio). Oggi, ospite alla trasmissione televisiva Le Club su BeIn Sport, analizza così la situazione rossonera in Champions: “Avremmo preferito fare cambio con il Valencia per vedere quanto vale il Paris Saint Germain. Ma dobbiamo sfidare il Barça, è una grande squadra e dobbiamo sfidarla senza paura, giocando. Un piano speciale per bloccare Messi? No, se ci concentriamo su di lui poi restano Iniesta, Xavi, Pedro. Bisogna giocare, non rifiutarsi di giocare. Se ci limitassimo ad aspettarli potrebbe andarci bene, ma potrebbe anche non funzionare. Messi? Non sapremo mai se ha forza nei piedi, perché lui accarezza il pallone”. Più maturo.

Flashback. E’ il 10 settembre quando il francesino si mette al volante, ovviamente senza patente, in centro a Milano. Fermato da una volante della polizia non trova niente di meglio che giustificarsi giurando di essere Traoré. Oggi: “Se mi piacerebbe giocare un giorno nel Paris Saint Germain? Se facessi una grandissima carriera, perché non chiudere a Parigi? Ma oggi sono al Milan, uno dei migliori club al mondo. Se ci sarà la possibilità di fare tutta la carriera al Milan, la farò“. Più milanista.

Flashback. Viene spedito “in prestito” alla Primavera e si contraddistingue per la poca voglia di fare messa in campo. Oggi: “Un prestito? Io ho appena rinnovato il contratto con il Milan (fino al 2017, ndr) e ho potuto parlare con il presidente e con l’allenatore: non c’è un prestito in vista, contano molto su di me. Continuando così, mi è stato detto, mi sarà garantito un certo minutaggio. Ho fiducia nei miei dirigenti”. Più al centro del progetto.

Segna in Coppa Italia, mette grinta, voglia e batte la mano sul cuore. E’ diverso ma non ha perso la sfrontatezza dei suoi 18 anni: “Per il Milan è impensabile non essere nei primi tre posti in campionato. Vogliamo arrivare secondi o terzi. Quando giochiamo contro le piccole squadre tocca a noi fare il nostro lavoro“. La strada è ancora lunga, la sua storia al Milan è appena cominciata, in 5 mesi però qualcosa è già cambiato.

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