SM RELIVE – Galliani: “El Shaarawy mi ha convinto in un’intervista. Ho un’offerta per Pato, il PSG ha detto no per Pastore”

Galliani in via Turati - Copyright SpazioMilan.itAdriano Galliani e il Milan: l’equazione è vincente. L’ad rossonero a “Terza Pagina” a Milan Channel affronta le principali tematiche del Diavolo. RILEGGI LA DIRETTA

LE PAROLE IN PILLOLE

“Tanti auguri di buone feste a tutti i tifosi rossoneri, sperando di gioire insieme ancora in futuro”.

“In difesa e a centrocampo non prenderemo nessuno. In attacco se non parte nessuno non arriva nessuno. Se parte uno tra Pato e Robinho non arriverà nessun attaccante, se partono entrambi prenderemo un attaccante. Crediamo che sia 5 il numero giusto di punte che una squadra debba avere a disposizione, con la crescita di Niang che sarà un altro ‘acquisto'”.

“Nel mercato di gennaio spesso ci siamo dovuti scontrare con i tanti infortuni e siamo stati costretti a cercare dei sostituti. Numericamente siamo a posto. Pirlo? Da noi nell’ultimo anno non ha mia giocato, se fosse stato a disposizione e in salute sarebbe rimasto qui”.

Farò di tutto per trattenere Robinho. Ho un’offerta per Pato. Chiriches non è un nome sulla mia agenda. Drogba è impossibile, guadagna troppo. Pastore non arriverà, l’abbiamo chiesto al PSG ma ci hanno detto di no.

“Siamo la squadra che ha vinto più trofei internazionali nel mondo. Nel mondo se lo ricordano, in Italia meno”.

“Berlusconi è stato fondamentale, l’ho chiamato di persona per convocarlo a Milanello dopo tanto tempo, per poi riconvocarlo ogni settimana. La sua più grande qualità è il saper motivare le persone. Dopo la sua prima visita il Milan ha conquistato una grande pareggio in un campo caldissimo come il San Paolo. Ho sentito il Presidente poco fa e a Roma nel weekend passerà ad incontrare nuovamente la squadra”.

“Ibrahimovic vi ha confidato che mi chiamerà tra poco? Mi fa molto piacere. Ronaldo? Se avesse mantenuto una buona condizione fisica sarebbe arrivato ai livelli di Messi e Pelè: è un giocatore immenso”.

“Si può fare una grande squadra spendendo pochissimo. Noi siamo una società che protegge i propri allenatori, io e Berlusconi siamo ormai navigati. Siamo sempre stati contrari al cambio in corsa dell’allenatore, avevamo fiducia in Allegri. Guardando i numeri i nuovi allenatori spesso fanno meno punti di quello precedente, altre volte di più. Adesso è cambiato il vento. Se avessimo cambiato l’allenatore Allegri sarebbe sembrato uno sprovveduto, invece non è così: bisogna aver la forza di non cambiare”.

“Van Bommel è stato il nostro generale, senza di lui non credo saremmo riusciti a vincere lo scudetto. E’ andato via, come Stam, per motivi famigliari. Chiamai Rummenigge e chiesi la sua disponibilità alla cessione, mi rispose di sì ed arrivò gratis”.

“Su Niang ebbi una percezione, un presentimento. Una mattina pensai che se non sarei andato direttamente a Caen il giocatore non sarebbe arrivato. Non a caso ci furono grandi problemi, essendo minorenne il contratto era di responsabilità dei genitori: bastava un solo parere contrario e il discorso si sarebbe chiuso in negativo”.

“El Shaarawy rappresenta il Milan del futuro. Senza le cessioni di Ibra e Cassano non sarebbe esploso: il calcio è strano”.

“L’acquisto di El Shaarawy l’ho fatto presto perché avevo timore che altrimenti sarebbe andato in un’altra squadra, perché c’era un’altra trattativa in corso. Ma non dico quale squadra… El Shaarawy mi ha convinto in un’intervista su Sky dove raccontava in modo semplice e carino la sua passione per il Milan. Magari se avesse detto che sognava una squadra concorrente non l’avremmo preso, anche se ci interessava. Intercettai Preziosi e in una sera firmammo. E’ stato un investimento importante per noi: 5 milioni di euro più la metà di Merkel. E’ un giovane di belle speranze”.

“Nel periodo 2002-2007 siamo stati la squadra migliore del mondo, con ben 3 finali di Champions disputate”.

“Quest’anno sono arrivati tanti giocatori nuovi, mai così tanti come ora. Dopo un inizio difficile, allenatore, giocatori e società sono riusciti a venirne fuori. Nelle ultime giornate siamo primi in classifica, abbiamo superato il girone di Champions e il turno in Coppa Italia: siamo in linea con il Milan degli ultimi anni. La nostra macchina è tornata a muoversi, con Allegri abbiamo conquistato 189 punti fin qui”.

“De Jong è un guerriero, ha molta forza ed è un giocatore tosto. Mi ricorda Beckham che subì con noi lo stesso infortunio: avrà tutta l’estate per riprendere e recuperare la forma migliore”.

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