Balo, mai a segno nel derby della Madonnina, alla ricerca della consacrazione rossonera

BalotelliPrimo big match in rossonero. Prima volta contro la squadra che lo ha cresciuto, coccolato e poi venduto dall’esasperazione. Troppo immaturo, troppo personaggio scomodo, ma soprattutto: troppo milanista per indossare la maglia dell’Inter. Così, dopo la breve parentesi inglese, ecco Mario dove tutti se lo sarebbero sempre aspettato, dove avrebbe sempre dovuto essere, dove sembra meno arrabbiato e più sereno. Già di famiglia, prima ancora di arrivare, “uno di noi” all’istante con l’obiettivo terzo posto fissato nella mente e quel Milan-Barcellona visto in prima fila da attaccante-tifoso.

Fin qui perfetto con i suoi 4 gol in 3 partite. Decisivo con la palla tra i piedi, ma anche con l’entusiasmo che solo i campioni, quelli veri, sanno portare dentro uno spogliatoio. Ora però c’è la prova di fuoco, quella che dimostrerà se Balotelli è davvero diventato grande o se ancora dovrà limare qualche difettuccio legato alla pressione. Lo ha detto anche Allegri, ieri in conferenza stampa a Milanello: “Non deve cadere nelle provocazioni, e’ una prova di maturità, deve pensare solo a giocare”.

E quando pensa solo a giocare fa la differenza. Così come Kakà, Sheva, Inzaghi e Ronaldo, il numero 45 rossonero sogna il primo gol davanti a quello che per diverso tempo è stato il suo pubblico. Lui, che mai ha segnato nella stracittadina con la maglia dell Inter. Sembra tutto scritto, tocca a Mario realizzarlo. E a quel punto sarebbe davvero una favola.

 

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