Berlusconi: “Capitali esteri in società? Solo se costretti, il Milan è una questione di cuore”

Berlusconi e GallianiIl Presidente del Milan Silvio Berlusconi, durante il Forum dell’Ansa ha commentato così il possibile ingresso nella società rossonera di capitali esteri, per rinvigorire le casse di via Turati: “Capitali esteri? Mai dire mai, se proprio saremmo costretti potremmo accettare. Tuttavia siamo felici a continuare a fare del Milan una cosa di famiglia“.

“Il Milan per me è una questione di cuore, Mi ricordo ancora quando mio padre mi portava allo stadio e non pagavo il biglietto perché ero piccolo piccolo. Guardando il calcio, i campioni, i miei eroi, ho cominciato anche a capire la metafora della vita. Ripeto, per me il Milan è una questione di cuore, anche se nel corso di questi anni ci ho messo tanti tanti capitali, forse anche eccessivi. Ma questo mi ha permesso di far diventare il Milan la squadra più titolata del mondo e io il Presidente ad avere vinto più trofei. Basti pensare che il secondo dietro di me, Santiago Bernabeu, ne ha vinti la metà e gli hanno anche intitolato uno stadio. Il Milan fa parte della famiglia, tant’è che sta fuori del gruppo, anche se adesso c’è mia figlia Barbara che ha cominciato a lavorarci e stiamo facendo la verifica dei conti come fosse una società del gruppo. Questo non significa comunque che siamo disponibili a far entrare nuove forze. Però, mai dire mai”.

Ieri, invece, ospite della trasmissione “Un giorno da Pecora” su Radio2, Berlusconi ha risposto con una battuta alla domanda del conduttore riguardo alla possibilità di farsi “la cresta” in caso di vittoria contro il Barcellona, imitando Mario Balotelli: Invidio la cresta di Mario, ma purtroppo mi manca la materia prima”.

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