Djokovic a San Siro: una passione da vero numero 1

DjokovicQuando il Diavolo chiama, Novak Djokovic risponde sempre presente. Già, perchè il tennista serbo, numero 1 incontrastato ormai da un po’, la sua fede rossonera non l’hai mai nascosta e anzi la considera un qualcosa di cui andare orgoglioso e fiero. Tanti messaggi d’amore, tanti tweet in momenti belli o meno belli (tanti ricorderanno il suo sgomento dopo la rete non convalidata Muntari, ad esempio), tante corse allo stadio come un tifoso qualsiasi, appassionato e disposto a crederci sempre.

La sua presenza a San Siro stasera, annunciata da un tweet (“Questa sera Milan – Barcellona, non posso perdermela! Milano, arrivo!”) e da un lungo, appassionato stato sulla sua pagina ufficiale di Facebook (“Ciao amici! Oggi per me è una giornata davvero emozionante. Sulla mia strada per Dubai, infatti, è prevista una fermata importante: MILANO! Oggi infatti c’è la Champions League, giochiamo contro il Barcellona a San Siro. Sono sicuro che sarà una sfida spettacolare e sarò allo stadio a tifare per i rossoneri”) denota una grande passione. Una passione vera, che a differenza di tanti personaggi pubblici, spesso sornioni quando si parla di calcio e politica, lui non fa nulla per nascondere.

Campione immenso, Nole. Così grande e completo da essersi aggiudicato per tre volte di seguito uno Slam particolare come l’Open di Australia, che cade ad inizio preparazione ed è una vera e propria battaglia di concentrazione e di gambe. Campione con i nervi d’acciaio, perchè ha raddrizzato partite che sembravano destinate a finire nel peggiore dei modi con una classe incredibile e una forza di volontà ferrea (un esempio su tutti, volendo ricordare il passato più immediato: la finale dell’ATP World Tour di Londra contro Federer giocata lo scorso novembre) e ha saputo trasformare i momenti di appannamento in occasioni di crescita, per diventare ancora più grande. Difficile, se non impossibile, combattere contro di lui quando punta l’avversario con quello sguardo glaciale.

Il Diavolo, stasera, dovrà comportarsi esattamente come il suo illustre tifoso: credere in ogni palla come se fosse l’ultima, avere la versalità per adattarsi a situazioni di gioco favorevoli o sfavorevoli, difendere tutto il difendibile e contrattaccare con classe, cinismo e un pizzico di incoscienza. La nostra partita, volendo scendere ancor più nel dettaglio, dovrà abbinare tutte le caratteristiche racchiuse in uno dei suoi servizi: eleganza, potenza, cattiveria, voglia di vincere. Tutte qualità che, si sa, soltanto i più grandi possiedono.

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