Da via Turati alla Lega Calcio, dalla firma sul rinnovo del contratto di Cristante fino al 2018 alle parole sul momento del Milan: Adriano Galliani sempre in primo piano.
“Non credo a niente, altro che secondo posto: non faccio tabelle, non è nella mia testa. La rimonta del Milan è inziata negli ultimi 20 minuti contro la Lazio all’Olimpico, da lì in po abbiamo conquistato 41 punti: più di Juventus e Napoli. Non c’è rammarico per l’inizio di stagione, sapevamo che ci sarebbe voluto del tempo ma non sapevamo quanto. Ma raramente quando si cambia così tanto ci si impega così poco. Sono soddisfatto. Pazzini? Ha sempre segnato. Gli avevo promesso che non avremo comprato nessuno in attacco ma poi è arrivato Balotelli e l’ho chiamato. Lui e il Pazzo insieme? Lascio decidere ad Allegri. SuperMario si allenerà pomeriggio, ieri stava molto meglio: se giocasse terremo al riparo da infortuni e stanchezza Pazzini per la Champions. Ma pensiamo solo al Genoa e non al Barcellona perché sarà un ostacolo difficile. Allegri? Marcia ad una media di 40 punti a girone, ha costruito una nuova squadra in due mesi ed ora marcia a livelli altissimi. E’ un bravo allenatore. Cristante oggi ha rinnovato, a tutti i diciottenni bravi facciamo un quinquennale: gli ho augurato di fare come El Shaarawy e Kakà, ogni anno un rinnovo. Cristante il nuovo Pirlo? Calma! Se me lo chiedono voglio 20 milioni. E’ una battuta di spirito, sia chiaro. Ancelotti al Real? Sono rimasto in rapporti più che affettuosi, gli auguro ogni bene come persona e tecnico. Totti? Vicino al Milan da ragazzino, complimenti. Ho sempre il rammarico che Sheva se fosse rimasto lo avrebbe superato. Insieme al gol di Muntari non mi sono mai scordato del gol di Sheva a Barcellona non dato. Xavi? La mamma ha confessato che era lei a dire no, io trattavo con il padre. Ibra? Non mi vuol bene, non l’ho mai più sentito. Se mi chiamasse chiedendomi di tornare? Arrivederci…”.