Invisibile e poco considerato, l’esperienza di Yepes non c’è più

yepes (spaziomilan)All’anagrafe 37 anni, alle spalle una carriera esemplare ma con il rammarico di aver fatto forse anche poco se si considerano le enormi potenzialità. Mario Yepes è arrivato al Milan nell’estate del 2010 ed è stato uno dei primi acquisti dell’era Allegri. Dopo una carriera passata fra squadre importanti ma di seconda fascia, è arrivato il Milan per far vivere al colombiano da protagonista gli ultimi anni della propria carriera. Il rossonero tatuato sulla pelle come stile di vita e la consapevolezza di essersi trovato al posto giusto nel momento giusto.

Non è mai stato un titolare fisso, ma aver fatto la prima riserva a gente come Alessandro Nesta e Thiago Silva, sicuramente lo può rendere un calciatore orgoglioso. Soprattutto se si considera che il primo anno, quello scudetto cucito sulle maglie, è un po’ anche suo. L’anno dopo la storia non cambia. Thiago e Nesta titolari inamovibili, ma Marione subito pronto a sostituirli. Un altro elevatissimo numero di presenze in una stagione che però, purtroppo, finisce con il secondo posto.

Yepes decide di continuare un altro anno con la maglia del Diavolo, conscio anche del fatto che la terza linea abbia bisogno della sua esperienza dopo gli addii di Nesta e Thiago Silva. Ma, dopo i primi mesi difficili in cui Mario è titolare fisso, il colombiano fra un acciacco e le scelte tecniche di Allegri,vede crescere la coppia Zapata-Mexes e continua a fare panchina. Poi, Zapata si infortunia, Mexes si fa squalificare e Bonera diventa la prima riserva rendendo Mario sempre più invisibile. Ai margini e verso l’addio, quindi, peccato per un giocatore esemplare, ma la carta d’identità parla chiaro.

 

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