“Per Conte pescano il meglio, ad Allegri danno un mezzo giocatore e tanti ragazzi in carriera”. La verità (parziale) di Giovanni Galeone

Piermaurizio Di Rienzo è giornalista professionista e coordinatore dei contenuti di SpazioMilan.it dal 2012. Dopo quasi dieci anni di redazioni (Il Giornale, Leggo, Libero, Radio Lombardia e Sole24Ore), dal 2011 si occupa di comunicazione di manifestazioni fieristiche. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” su Radio Reporter.

P. Di Rienzo - Caporedattore SpazioMilan.it
P. Di Rienzo – Coordinatore SpazioMilan.it

A Conte negli ultimi anni hanno preso il meglio che c’era sul mercato. Ad Allegri un mezzo giocatore e tanti ragazzi in carriera, ma se non vince lo buttano via”. L’affermazione è di uno di quelli che conosce bene il tecnico del Milan. Tale Giovanni Galeone, che in un’intervista rilasciata al quotidiano abruzzese “Il Centro” ha sintetizzato con efficacia uno dei pensieri più ricorrenti di tanti tifosi rossoneri. Viene da domandarsi se queste considerazioni non siano poi quelle che frullano ogni tanto nella testa dello stesso Allegri che con Galeone, si sa, ha un rapporto molto speciale, essendone stato l’allievo prediletto.

Ma lasciando da parte il sospetto che anche il buon Max la pensi come il suo mentore, c’è davvero un’altra grande verità nelle parole di Galeone: “Mazzarri: urla, strepita, chiede corsa, sacrificio e giocatori già fatti, ma se ha un giovane di talento non lo mette dentro manco se lo ammazzi. Il contrario di quanto sta capitando ad Allegri nel Milan”. Considerazione che premia davvero il lavoro svolto dall’allenatore rossonero nel plasmare i ragazzi. Da Mattia De Sciglio a Stephan El Shaarawy, da M’Baye Niang ai futuri Bryan Cristante e Riccardo Saponara: dalla sapiente gestione di questi giocatori passa il futuro del Milan, anche quello economico. Già, perché il club di via Turati si ritrova in casa un tesoretto che potrebbe sempre portare all’incasso per trovare i fondi necessari per “acchiappare” sul mercato i cosiddetti top-player. Il silenzio di Allegri, anche in questo senso, è l’arma migliore per lavorare serenamente, attaccandosi addosso il marchio di qualità: saper lavorare coi giovani.

C’è solo una cosa che Galeone ha trascurato nel suo ragionamento di mercato. E’ vero che i tempi sono cambiati dalla prima estate di Allegri al Milan, quando nel giro di 48 ore arrivarono Ibrahimovic e Robinho, ma dallo scorso inverno il tecnico ha potuto contare su Mario Balotelli. Ergo: il gioiello del calcio italiano, corteggiato, a gennaio come oggi, da mezza Europa. Non proprio un mezzo giocatore…

Impostazioni privacy