Un anno di Mastour, l’icona da lasciar crescere con calma: dallo sgarbo all’Inter ai problemi medici, fino alle magie contro l’Albinoleffe

MastourSi è presentato in via Turati 3, sedendosi di fronte a Galliani, e a 14 anni ha messo nero su bianco il primo contratto della sua carriera. Con il Milan. E’ passato più di un anno dall’acquisto di Hachim Mastour. E’ stata un’emozione grandissima firmare per questo club molto prestigioso, è una cosa bellissima. E’ strano essere passato così giovane in una sede in cui hanno messo piede grandi campioni, erano state queste le prime parole dell’attaccante italiano, nato da genitori marocchini a Reggio Emilia. L’intervista fu concessa a Sky, la stessa emittente che lo rese “famoso” nella scorsa estate mostrando le sue immagini mentre palleggiava con qualsiasi cosa insieme ad El Shaarawy: arancia, pallina da ping pong, ciliegia.

La storia di Mastour è ricca di indiscrezioni, spunti e colpi di scena. Ha cominciato a giocare nell’US Reggio Calcio, scuola calcio affiliata all’Inter, poi la Reggiana lo vide all’opera e lo bloccò all’età di 8 anni, accogliendolo in squadra solo nel 2008. Fin da subito è riuscito a giocare contro avversari più grandi, addirittura di due anni, diventando presto materiale da studiare per diversi osservatori oltre che oggetto del desiderio dei principali club, italiani ed europei. Il campionato con i Giovanissimi Nazionali disputato due stagioni fa, dove colleziona ben 25 reti, ha rappresentato il trampolino di lancio verso il calcio che conta. La prima squadra che lo ha provato a prendere è stato il Manchester City, ma i genitori si sono opposti a questo improvviso e distante cambio di vita, poi è arrivata la Juventus ma soprattutto l’Inter. I nerazzurri lo bloccano quando aveva ancora 12 anni, non potendolo tesserare prima dei 14, viene convocato più di una volta ad Interello e partecipa anche ad un torneo dove domina e dà spettacolo, decidendo semifinale e finale. L’Inter sa di avere in mano un potenziale fenomeno, lo custodisce e lo tiene sotto osservazione, ma viene clamorosamente beffata dal Milan, che in poco tempo lo strappa alla concorrenza.

La sua squadra del cuore è il Real Madrid, l’idolo Messi: il 2 luglio 2012 l’annuncio ufficiale dell’arrivo al Milan. Sembrava dover partecipare al raduno della Primavera, ma ben presto si mette a disposizione degli Allievi Nazionali di Inzaghi. Ma non da subito, il 16 agosto seguente, infatti, Mastour non ottiene l’idoneità medico-sportiva, costretto a superare alcuni accertamenti prima di esordire in campo, il 14 ottobre al “Vismara” contro l’Albinoleffe con i Giovanissimi Nazionali. La prestazione è sontuosa, incredibile, da applausi (7 a 0 il finale e doppietta per Hachim). Troppo presto, troppo in fretta. La pressione mediatica corre inesorabile e nel giro di pochissimi giorni si spendono paragoni giganti per il “nuovo Cristiano Ronaldo”. Il video fa il giro del mondo, mentre Mastour dopo soli 3 giorni è già impegnato con gli Allievi Nazionali in amichevole contro il Monza. Da lì in avanti sarà questa la sua dimensione, la sua categoria. Gioca spesso ma non sempre, incide meno del previsto e dimostra di subire parecchio la differenza di fisico di ragazzi di due anni superiori. Viene dosato, viene rimesso sui giusti binari.

Poi a metà febbraio arriva il fastidioso trauma alla mano destra che lo costringe ad uno stop non indifferente (ritorna per un periodo di tempo con i Giovanissimi), che compromette rendimento e condizione nei mesi finali del campionato. Il Milan non lo dimentica: il presidente Berlusconi lo elogia pubblicamente, Allegri, Filippo Galli (responsabile del settore giovanile), Dolcetti (allenatore della Primavera) e De Vecchi (allenatore dei Giovanissimi Nazionali) spendono consigli importanti. Senza dimenticare Galliani ed Inzaghi. E’ stato pagato circa 500.000 euro (come Nocerino), è un patrimonio rossonero ma anche azzurro, la prima convocazione in Nazionale è con la formazione Under-15 di Rocca, ed ha già vissuto 365 giorni da Diavolo. Con luci, buone e promettenti, e diverse ombre, normali e pronte a scomparire crescendo. Hachim Mastour, un anno dopo.

Impostazioni privacy