Perplessità e limiti: l’esclusione di Saponara non ha (quasi) più scuse

SaponaraPerplessità e limiti, sono queste le due principali sensazioni che possono commentare la decisione presa da Allegri su Saponara, con l’Udinese solo in panchina. Ancora un’esclusione, che se fino a Caen si spiegava con i (troppi e snervanti) problemi fisici di Ricky, adesso non ha più scuse.

Il Milan crede in Saponara, ma non ha la fiducia ed il coraggio necessari per dargli le chiavi della trequarti rossonera. Soprattutto, resta un semplice ma ancora irrisolto quesito da dover mettere in primo piano.

C’è un nuovo modulo, il 4-3-1-2, che ormai è stato riproposto e che proseguirà ad essere schierato da qui fino alla fine dell’anno (calcistico); salvo rarissime eccezioni. E Saponara ha le qualità più idonee per inserirsi all’interno di questo contesto tattico. Da tempo ci sono diversi infortunati, ora sulla via del pieno recupero, proprio nella sua di zona di campo. E Saponara, nella sosta per le Nazionali appena conclusa, è stato l’unico ad essere in forma e disponibile dall’inizio alla fine. Ha fatto benissimo contro il Chiasso in amichevole, meno bene ma sufficiente e interessante domenica scorsa in Francia. Arriva l’Udinese ma l’esordio ufficiale è nuovamente rimandato. E’ bastato il rientro di Birsa, che sabato non è al 100%, per farlo ritornare in secondo piano. Toccherà presto anche a Kakà defilarlo ancor di più.

Ovviamente in casa Milan la spiegano come necessario e lento percorso di crescita. Lo sa bene Allegri, che non crea giustamente nessun caso e anche oggi in conferenza è rimasto sereno sull’argomento. Ma la situazione comincia a dare fastidio, non è normale. L’Udinese, pur nel momento difficile che sta attraversando il Diavolo, che rischia di “bruciare” un giovane e di sprofondare in classifica, doveva essere un’occasione per provarlo a San Siro, farlo conoscere alla gente e dargli la libertà di giocare. Non sarà così.

(Foto: AcMilan.com)

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