Le due anime di Berna e… della società. Ma sorridiamo: torna El92

BORSINOSi è conclusa con la vittoria per 1-3 in amichevole contro lo Young Boys l’ultima settimana dell’anno senza incontri ufficiali per i rossoneri a causa degli impegni delle Nazionali. L’amichevole svizzera ha lasciato in dote un Milan dal doppio volto. Nel primo tempo la squadra di Allegri è stata artefice di una prestazione pessima, inconsistente, che ha messo nuovamente in luce tutte le pecche di questa formazione, soprattutto in fatto di rapidità di manovra e idee nella costruzione. Le peggiori prestazioni sono arrivate, spiace dirlo, dai soliti nomi, Niang e Constant su tutti. L’1-0 con il quale si è andati all’intervallo in favore dello Young Boys faceva presagire una nuova pessima figura, dopo quella contro il Caen. IN RIBASSO.

Invece, nella ripresa, ai ragazzi di Allegri è bastato sfoderare una prestazione da squadra normale per ribaltare il risultato e ottenere una vittoria che almeno può dare morale. Gli artefici del successo sono stati, per gol e prestazioni, un Kakà che sta trovando una buona forma, e i giovani Saponara e Cristante. Ottima anche la prima di Rami, autore di una prova di spessore e personalità. Essendo la prima prova con i nuovi compagni, si può ben sperare. Da sottolineare anche l’ottimo secondo tempo di Matri, almeno due volte a un passo dal gol, fermato prima da un miracolo del portiere e poi dall’incrocio dei pali dopo due splendide conclusioni. Insomma, se il Milan decide di giocare, le note positive emergono. Speriamo ne prendano tutti coscienza in società. IN RIALZO.

Una buona notizia viene finalmente dall’infermeria. Il lungodegente El Shaarawy, che lo scorso anno si era rivelato fondamentale per la risalita Champions, ha quasi recuperato dalla microfrattura al quarto osso metatarsale del piede sinistro, che lo aveva costretto a ritardare di oltre un mese il suo rientro, che sarebbe dovuto avvenire il 1° ottobre nella trasferta di Amsterdam. Il Faraone dovrebbe essere tra i convocati per la sfida di sabato contro il Genoa, suo vecchio club di appartenenza, anche se non è altrettanto probabile un suo impiego. IN RIALZO.

Chiudiamo con le discusse vicende societarie. Tra i detrattori di Allegri, che vedono nel tecnico il solo o comunque il responsabile principale del disfacimento del Milan, e i suoi difensori, che accusano la dirigenza di aver sbagliato totalmente la campagna di mercato estivo, la verità, crediamo, sta come sempre nel mezzo. Effettuare una nuova totale rivoluzione dopo quella di due estati fa potrebbe essere necessario, ma anche controproducente. Ci sta esonerare Allegri se la stagione dovesse continuare a proseguire così fino alla fine, forse un po’ più ingiusto sarebbe disfarsi di Galliani. Non per quello che ha fatto per il Diavolo negli ultimi 25 anni, tanto, tutto, perché nel calcio non si vince con la riconoscenza, ma perché le sue qualità di dirigente e uomo mercato rimangono ancora di altissimo livello. Sicuramente ha sbagliato nell’ultima campagna acquisti, ma quando ha avuto a disposizione un capitale decente, tutti abbiamo visto cosa è sempre stato in grado di fare. Giusto è che Barbara Berlusconi prenda in mano le redini di questo Milan e inserisca dei nuovi dirigenti, Paolo Maldini su tutti, e un nuovo tecnico, sia Seedorf o qualcun altro, ma crediamo che la rivoluzione debba essere graduale e non passare, almeno per ora, da un fuoriclasse come Galliani, ma piuttosto dalla ricerca di nuovi partner economici. IN RIBASSO.

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