Mercato ancora in standby, squadra in ripresa: tutto quello che vi siete persi in settimana

In attesa della partita contro il Sassuolo, la settimana rossonera è stata caratterizzata, come probabilmente lo sarà tutto il mese di gennaio, dalle vicende riguardanti il mercato di riparazione. Questa ultima sette giorni ha visto sfumare l’ennesima trattativa in entrata, quella riguardante Nainggolan, sempre vicino ai rossoneri ma mai abbastanza per essere acquistato. L’ormai ex centrocampista del Cagliari è andato infatti a rinforzare il già temibilissimo centrocampo della Roma, che è, assieme a quello della Juventus, il migliore della serie A, non per nulla parliamo delle prime due della classifica. Sfumato il belga-indonesiano, la società di via Turati si è fiondata su un mediano di sicura esperienza ma ormai oltre la soglia dei 30 anni, Essien, in forza al Chelsea di Mourinho. Si tratta di un calciatore le cui doti non si discutono ma che fisicamente non può garantire una grande tenuta. Per sei mesi, comunque, potrebbe essere un buon affare. Ciò non toglie che il mercato rossonero, in questa settimana, sia stato IN RIBASSO.

In ribasso anche per una vicenda che si sta concludendo nel meno augurabile dei modi e che merita un capitolo a parte, quella di Alessandro Matri. L’ex attaccante della Juventus, milanista da sempre, aveva realizzato, in estate, il sogno di rivestire i colori che aveva indossato nelle giovanili. Tuttavia, l’operazione era stata subito bocciata dalla grandissima maggioranza dei tifosi, per via dell’elevato costo del trasferimento e dell’inutilità della trattativa, vista l’abbondanza in attacco e l’emergenza in difesa. A tutto questo si è aggiunto un rendimento non soddisfacente dell’attaccante, autore di una sola rete, e la frittata è fatta. Matri è ormai a un passo dall’addio, il che significa che, ancora una volta, le strategie di mercato rossonere sono state fallimentari. IN RIBASSO.

Se dobbiamo sottolineare una nota positiva delle ultime campagne acquisti del Milan, sorprendentemente dobbiamo citare Ricardo Kakà, che, ancora una volta, si è confermato essere un grandissimo campione, un fuoriclasse immortale che, quando è fisicamente e mentalmente in forma, risulta essere sempre decisivo. Così è stato domenica scorsa contro l’Atalanta, regolata grazie a una sua doppietta, che gli è valsa il raggiungimento di quota cento gol con la maglia del Diavolo. Un traguardo che, subito dopo la sua cessione al Real, sembrava ormai irraggiungibile, ma che, dopo il suo ritorno alla casa del Milan, è diventato magicamente realtà. Kakà continua a dimostrarsi un campione e un professionista assoluto, da esempio per tutti e il punto fermo dal quale i rossoneri devono ripartire per correggere, per quanto possibile, una stagione finora disastrosa. IN RIALZO.

Il match con i bergamaschi, Kakà a parte, ha dato dei buonissimi segnali. Anche se la squadra ha sofferto per buona parte del secondo tempo, prima del raddoppio, ha dimostrato di saper reggere bene la pressione e di saper far male nei momenti decisivi. Inoltre, riesce finalmente a vedere bene la porta. Soprattutto, però, la partita di domenica ha fatto segnare il numero 0 alla voce delle reti subite, il che, di questi tempi, fa sempre ben sperare. Certo, questo Milan è ancora ben lontano da quello che vorrebbero vedere i tifosi, ma, come sempre accade dopo la sosta natalizia, il punto di partenza è quello giusto. IN RIALZO.

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