La Milano calcistica mai così giù da 19 anni

Nel panorama calcistico italiano di questa stagione, in tema di delusioni, vi è un concetto ricorrente, ossia quello inerente la crisi delle due squadre più importanti di Milano. Se ne parla quasi da inizio stagione, ma l’argomento è divenuto rilevante, tanto da finire sulle prime pagine dei più importanti giornali sportivi italiani, cartacei e non, dopo il periodo di crisi dell’Inter. Mentre i rossoneri, infatti, stazionano nei bassifondi della classifica dall’avvio del campionato, gli uomini di Mazzarri erano partiti discretamente bene, salvo poi sgretolarsi tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014.

La Milano calcistica non attraversava un periodo così nero da quasi un ventennio, da quella stagione 1994-95 che, alla ventesima giornata,vedeva  i rossoneri settimi in campionato e i cugini addirittura decimi, ed entrambe le compagini fuori dalla Coppa Italia. Anche allora dominava la Juventus, allenata dall’emergente Marcello Lippi, che avrebbe poi vinto il Tricolore. Tuttavia, in quell’anno, i ragazzi di Capello riuscirono a raggiungere la finale dell’allora Coppa dei Campioni, perdendo soltanto allo scadere contro l’Ajax, nel quale giocava, tra gli altri, un giovanissimo Seedorf.

Allora, tuttavia, la situazione era ben diversa. Non tanto per l’Inter, che stava vivendo, come oggi, un ribaltone societario, quanto per il Diavolo, che poteva contare su una società solida, un allenatore di fama mondiale e una rosa di alto livello tecnico. Adesso, invece, abbiamo assistito a delle continue scosse, a partire dalla lite Barbara-Galliani, con le annunciate e poi ritirate dimissioni di Adriano, passando per l’intervento riparatore di Berlusconi, che ha creato il doppio amministratore delegato, finendo alla presa di posizione di Lady B, che, sconfinando nel campo tecnico, che doveva rimanere appannaggio di Galliani, ha di fatto sancito l’esonero di Allegri.

A tutto questo marasma, segue una rosa di una povertà tecnica mai vista prima dalle parti di Milanello, soprattutto nel reparto arretrato, che 19 anni fa poteva contare, invece, su gente come Baresi, Maldini, Tassotti, Desailly, Panucci e così via. Di migliore la situazione odierna ha proprio questo, che, per dirla in parole povere, si sa esattamente dove stanno i mali. Di peggiore ha, invece, il fatto che non sembra esserci la volontà di risolverli tali mali. E Milano sprofonda sempre più giù.

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