Di Francesco: “Giochiamo a viso aperto con tutti. In Berardi ho sempre creduto tantissimo”

E’ raggiante Eusebio Di Francesco, allenatore del Sassuolo ai microfoni di Sky Sport dopo la rocambolesca vittoria contro il Milan: “Oggi abbiamo cambiato modo di giocare, tornando al 4-3-3 dello scorso anno, siamo riusciti a fare giocate molto belle restando corti e creando tante belle occasioni. Berardi? In lui credo tantissimo, del resto sono stato io a farlo esordire in prima squadra, ha qualità eccellenti sia di corsa che di tecnica. Siamo una neopromossa e nonostante ciò giochiamo sempre a viso aperto tutte le partite, credo che sia anche un pò merito dell’allenatore. Due anni fa persi 4-3 col Milan dopo il 3-0 per noi, oggi abbiamo capovolto le cose, nonostante abbiamo sofferto moltissimo negli ultimi venti minuti, soprattutto perchè il Milan aveva attaccanti molto prestanti fisicamente, mentre noi in difesa non siamo molto fisici. Ho una squadra che sa adattarsi benissimo e sa sacrificarsi, perchè fa sempre ciò che le chiedo, nonostante abbiamo molti infortunati e squalificati. Certo è che concediamo un pò troppo in fase difensiva,  ma devo dire che siamo molto propositivi e facciamo un bel calcio, per tale motivo ringrazio infinitamente i ragazzi“.

Ancora Di Francesco ai microfoni di Mediaset Premium: “Il silenzio stampa era una questione di rispetto. Qui penso di essere stato importante, in campo oggi c’erano ragazzi che avevano calcato poco, niente la serie A. Per me è stata una rivincita, qualche anno fa con il Lecce vincevo e poi ho perso. Tutti dicevano che il 4-3-3 non potevamo usarlo, cambiando gli interpreti ho potuto farlo. Berardi ha grande qualità. Con così tante partite non si può pensare che renda semper al top, lui è del ’94. Ha una naturalezza nel giocare che fa impressione. Chi mi ha mancato di rispetto? I media scrivono, come è giusto che sia. Arrivare alle gara con delle etichette però non aiuta nessuno. Squinzi e la fede rossonera? Questi sono dispiaceri che regalo volentieri al mio presidente. L’abbraccio finale ha dimostrato che credono in me e nel mio lavoro, sapevo che avrebbero dato l’anima”.

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