Neanche la porta di servizio…

Il nuovo Milan di Seedorf, dopo aver battuto il Verona in Campionato, si tuffa nella Coppa Italia per cercare di raggiungere la semifinale che gli permetterebbe di avvicinare la possibilità di arrivare in Europa dalla porta di servizio. Di fronte c’è l’Udinese di Guidolin che sta attraversando un momento difficile e agli ottavi ha eliminato l’Inter. Il tecnico olandese fa tre cambi rispetto a domenica con Rami, Nocerino e Birsa che giocano al posto di Bonera. Montolivo e Honda.

I rossoneri partono bene e, come contro il Verona, tengono il pallino del gioco e cercano di fare la partita con fraseggi stretti e veloci verticalizzazioni. L’Udinese è quasi tutto dietro la linea della palla e cerca di contrastare quanto più possibile il possesso palla del Diavolo. Ma la squadra di Seedorf schiaccia il piede sull’acceleratore ed al 6′ è già in vantaggio, grazie ad una bella fuga di Birsa che, dalla destra, offre un bel pallone in mezzo che Balotelli mette dentro dopo un liscio di Robinho. La partita sembra essere in discesa per un Milan che sembra controllare ma non ha la cattiveria giusta per chiuderla. Col passare dei minuti, però, l’Udinese cresce fino a quando Emanuelson non decide di dare una mano ai friulani. L’olandese atterra in area Widmer in maniera un po’ ingenua e Muriel trasforma dal dischetto.

Nel secondo tempo per il Milan si registrano una quantità imprecisata di passaggi sbagliati, svagatezza eccessiva da parte di alcuni giocatori (Robinho in primis, ma anche Kakà non è in gran serata) e il minimo sindacale in attacco: l’unico brivido è una punizione bomba di Balotelli deviata miracolosamente da Brkic. Così i cori per Seedorf partiti dalla curva nel primo tempo si trasformano in fischi dopo meno di un’ora. Clarence non cambia, Guidolin invece manda in campo Nico Lopez e pesca il jolly: dopo tre minuti l’ex romanista segna il gol-partita e butta il Milan fuori dalla Coppa.

Un Milan bello solo ad inizio gara deve dire addio all’unica competizione che avrebbe potuto portare qualcosa di positivo e salvare, in parte, una stagione fin qui maledetta. Il 4-2-3-1 è un modulo interessante ed affascinante ma ai rossoneri mancano gli interpreti giusti. Anche oggi si è sentita la mancanza di una vera e propria punta d’area di rigore ed i tre trequartisti sono troppo spesso fuori dal metch. Manca una giusta copertura e la manovra è troppo lenta, ancora di più se manca Montolivo a scandire i tempi. Seedorf ha ancora tantissimo da lavorare ma ora per arrivare in Europa servirà davvero un’impresa.

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