Quando l’approccio può fare la differenza. Vero, Saponara?

Fabrizio Villa collabora con SpazioMilan.it da settembre 2011, dopo esser stato realizzatore nel 2010 per Sky Sport. E’ opinionista a “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere nel palinsesto pomeridiano di Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT).

L’azzardo di Clarence Seedorf a Marassi, consistente nell’attuare un ampio turnover, ha pagato i dividendi sperati, offrendo contestualmente la chance a chi ha giocato meno in questo ultimo periodo, di mostrare il proprio valore.

Su tutti il più atteso era Riccardo Saponara. Sono davvero tanti i tifosi rossoneri che credono in lui e tantissimi coloro che avrebbero voluto vederlo all’opera più spesso. Numerosi problemi fisici durante la stagione, non gli hanno permesso di allenarsi con continuità, sfavorendo il suo ambientamento alla massima serie.

Nelle sue poche apparizioni non ha mai sfigurato, però ad onor del vero non ha nemmeno mai lasciato davvero il segno. Interessanti alcuni suoi spunti, ma spesso è risultato poco determinato e poco determinante.

Il giudizio potrebbe apparire severo se non fosse che a gennaio è sbarcato a Milanello Adel Taarabt. Trequartista come Sapo e debuttante in A proprio come l’ex Empoli. Il suo impatto è stato devastante, eppure anch’egli, come Riccardo, aveva giocato più match di Championship che di Premier League.

L’estro , l’intraprendenza , la sicurezza dei propri mezzi del franco-marocchino sono doti naturali che nessuno può insegnare. Grinta, abnegazione e propensione al sacrificio, sono invece aspetti su cui si può e si deve lavorare quando si arriva ad un certo livello.

Lo sguardo e il linguaggio del corpo del forlivese a Genova, dicono molto del suo carattere e del suo momento. Un ragazzo timido, forse anche un po’ scarico. Bisogna che vinca le sue insicurezze, altrimenti uno come Seedorf non lo convinci a schierarti.

Twitter: @fabryvilla84

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