Barbara Berlusconi può guidare la rivoluzione, ma ci vuole più cuore

Daniele Mariani è giornalista pubblicista. Nello staff di SpazioMilan.it fin dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, e vicedirettore dal 2012. Conduce “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere nel palinsesto pomeridiano di Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT). E’ opinionista per “Il Campionato dei Campioni” di Odeon TV, dal 2011 collabora con il Giornale di Vimercate.

Barbara Berlusconi è seria e capace, le persone di buon senso che ne hanno osservato passi ed opere hanno il dovere di ammetterlo. Tanto diversa quanto di moda, al momento giusto: ha idee rivoluzionare per un Milan da rifondare, l’amore per il cambiamento la spinge a correre scordandosi il pallone. Vuole muoversi e deve migliorare, ma è adatta al ruolo che dovrà ricoprire (Vice Presidente ed Amministratore Delegato) per lungo tempo. E’ ambiziosa e coraggiosa, esemplare l’episodio di Sassuolo, proprio un girone fa, quando in seguito al clamoroso 4-3 sancì, nemmeno un mese dopo l’ufficiale presa di potere, l’esonero di Allegri (“una serata deludente, come altre, che conferma come sia necessario e urgente, con il contributo di tutti, cambiare. Non è più tollerabile che i nostri tifosi assistano a prestazioni inaccettabili come queste“).

Barbara Berlusconi ha quasi sempre manifestato il pensiero dominante nella testa dei rossoneri, anche se su Seedorf, in sostanza, non ha mai preso una vera posizione. A Milanello, prima di Cagliari-Milan, confidò di respirare un “clima più sereno e di maggiore collaborazione“, salvo poi nascondersi (male) dietro alle domande sull’esonero dell’olandese: “è stata una scelta di mio padre“, “no comment, non compete a me“. Errori rispettosi, che hanno confermato un’insofferenza di fondo ma anche l’intelligenza di non alimentare le polemiche. Basta usare la memoria ed evidenziare come la figlia del Presidente, ad oggi poco attendibile e meno logico sul tema Milan, abbia comunque messo mano a tutte le vicende più spinose dell’anno (calcistico) che sta per finire. Si è sentita ma a singhiozzi, sorprendono e spiacciono i silenzi di questi mesi, si è mossa ma al momento senza ottenere granché: il socio di minoranza rimane un’impresa trovarlo, non a caso Peter Lim, interessato ad un ingresso in società anche se mai in trattativa, ha appena acquistato il 70% del Valencia.  A dimostrazione che serve tornare a comandare, non solo guardarsi attorno, costruire e fidarsi di un progetto e di un allenatore.

Barbara Berlusconi, in ogni caso, lunedì tornerà sulla scena all’inaugurazione della (sua) nuova sede, Casa Milan, dopo la presentazione ufficiale dei primi dell’aprile scorso: allora l’occasione per entrare nello schermo con dolcezza e competenza, per colpire e lasciare buone sensazioni. La parole d’ordine, ora, è più presenza e collaborazione. Senza paura. E magari progettando lo stadio di proprietà. I tifosi sono con lei, anche se preferirebbero non sentire troppo spesso frasi del tipo: “l’importante non è solo vincere titoli, ma anche fare soldi“. Si chiude una stagione di sofferenze e figuracce, il pensiero va all’orgoglio di ogni milanista, che merita altri spettacoli.

Twitter: @Nene_Mariani

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