Basterebbe un tuo “via libera”…

Dieci milioni di euro per sei mesi di lavoro: è questo quello che il Milan sarà costretto a pagare da qui alla fine del suo contratto (giugno 2016) all’esonerato Clarence Seedorf. Se si conta che anche Massimiliano Allegri è ancora sotto contratto e dai prossimi mesi a libro paga comparirà il nome di Filippo Inzaghi (quale nuovo allenatore della prima squadra), si arriva presto alla conclusione che le casse già esigue della società di Via Rossi, si svuotano ancor di più solo prendendo in considerazione la voce “allenatori”. Sembra, quindi, una gestione e una decisione scellerata quella di aver esonerato Seedorf dopo l’addio ad Allegri di gennaio.

Il mercato rossonero, quindi, si annuncia ancor di più di basso profilo con l’intenzione di puntare su alcuni riscatti a prezzi di saldo, prestiti e sulla promozione di alcuni giovani dalla Primavera. La gestione economica della squadra resta (e ci mancherebbe altro) nelle mani del presidente Silvio Berlusconi. Lui resta quello che decide, lui è quello che ricorda che ne va sempre del patrimonio della sua famiglia Per ogni spesa in più. Così, ad oggi, sembriamo destinati a vivere un altro mercato da “piccolo Milan”. Eppure… Eppure basterebbe un suo “via libera”.

Come nell’estate del 2010, con l’acquisto di Ibrahimovic e Robinho, come nel gennaio dello scorso anno con l’arrivo di Balotelli, come ad inizio 2012 con il veto alla cessione onerosa di Pato. In fondo, è sempre lui che decide del suo patrimonio ed è sempre lui che potrebbe decidere di fare un regalo ai suoi tifosi, bisognosi di attenzioni. L’ultima batosta alle Europee, le continue vessazioni giuridiche e giudiziarie, danno un’immagine un po’ dimessa del presidente che potrebbe anche decidere di ripartire, per rilanciare la sua immagine, ancora una volta dal suo giocattolo più bello e più vincente: il Milan.

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