Donadoni come Conte: ex amato per ripartire con qualche certezza

Mercoledì scorso avevamo sottolineato qui la strategia mediatica di Silvio Berlusconi che anche nelle ultime ore non ha smentito la sua proverbiale capacità comunicativa. A pochi giorni dal voto per le elezioni europee il patron rossonero ha deciso (e annunciato) che ogni decisione sul futuro della panchina del Milan sarà presa (e comunicata) dopo il 25 maggio. Il rischio (calcolatissimo) è quello di non perdere nemmeno un voto degli indecisi politicamente su Forza Italia quando decisi nella strenua difesa di Clarence Seedorf.

Già, perchè la decisione sul tecnico olandese è stata presa da tempo e nulla sembra poter far cambiare idea a Berlusconi e Galliani. Pare che lo stesso Seedorf abbia già fatto i bagagli e trovato l’accordo per un’uscita dignitosa. Ma annunciare il cambiamento prima delle urne potrebbe costare qualche voto all’ex Cavaliere. Ecco allora la volontà di prendere tempo e, intanto, definire la scelta definitiva. Come una margherita, in Casa Milan si stanno staccando tutti i petali, analizzando pro e contro.

La figura più idonea appare quella di Roberto Donadoni. Il tecnico che ha portato il Parma in Europa League (e Cassano in Nazionale) ha il curriculum, la storia e l’esperienza ad hoc per aprire un nuovo corso. Una scelta del genere ricalca anche un po’ quella compiuta dalla Juventus nel 2011 con Antonio Conte: anche lui ex giocatore legato alla tifoseria, anche lui scelto per un nuovo capitolo dopo stagioni deludenti, anche lui mai troppo blasonato, ma con discreti successi nel proprio curriculum. Donadoni, tra l’altro, ha dalla sua parte una “pacata fermezza” che ricorda molto quella di Carlo Ancelotti. A proposito, il consiglio è quello di piantarla una volta per tutte di illudere i tifosi rossoneri con suggestioni che poco hanno a che vedere con la realtà dei fatti.

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