Ancora una gara di passione e per molti sarà addio, troppi i giocatori poco adeguati a questo Milan

Fra poche ore inizierà l’ultima partita del Milan in questo campionato 2013-2014. Contro il Sassuolo di Eusebio Di Francesco sarà una sfida molto importante per i rossoneri alla ricerca dell’ultima vittoria davanti ai propri tifosi. Non sarà una festa, com’è successo lo scorso anno per la conquista in extremis della Champions League o due anni fa per l’addio dei senatori. Lo potrebbe diventare però, in caso di vittoria degli uomini di Clarence Seedorf e pareggio o sconfitta di Torino e Parma. La qualificazione alla prossima edizione dell’Europa League darebbe un significato diverso a questa stagione che a prescindere da tutto sarà l’ultima al Diavolo per molti giocatori.

Rosa alla mano, il Milan vanta ben 30 giocatori e più della metà non sono sicuri di rimanere il prossimo anno a Milano. Esclusi i giovani e i vari De Sciglio, De Jong, Montolivo, El Shaarawy, Pazzini e molto probabilmente Bonera, Poli ed Honda, gli altri sono appesi ad un filo: da Kakà a Balotelli, fino ad Abate, Rami e Taarabt. In forte dubbio anche i vari Constant, Saponara e Robinho. Tutti questi giocatori in partenza, fotograferebbero al meglio la stagione che sta per concludersi: troppi giocatori e molti inadeguati per giocare col Diavolo. Anche la situazione allenatore è emblematica in questa stagione: al momento sembra chiaro che Seedorf non sarà confermato, ma la smentita è dietro l’angolo.

Un Milan con pochissime certezze e tanti dubbi, gli stessi che scaturiscono quando la squadra gioca: prestazioni altalenanti e risultati imprevedibili. Nel 2012, nell’ultima giornata contro il Novara, ci apprestavamo a salutare giocatori che avevano fatto la storia rossonera. Gattuso, Nesta, Inzaghi e Seedorf lasciavano il Milan dopo dieci anni da protagonisti. Ai titoli di coda anche Van Bommel e Zambrotta, giocatori che fecero la differenza nel club milanista. Stasera la partita di San Siro sarà differente, non passerà alla storia come quella di due anni fa. Non si vedranno lacrime, né tra i giocatori né tra i tifosi. I molti non vedono l’ora che finisca, proprio per salutare quei giocatori che non sarebbero da Milan. Ancora novanta minuti di passione, in attesa della tanto sospirata rivoluzione estiva.

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