Tanti auguri all’uomo che in campo prendeva l’ascensore: Oliver Bierhoff

Il 1° maggio del 1968, nei pressi di Karlsruhe, nasceva Oliver Bierhoff. L’attaccante tedesco cominciò la sua carriera professionista nel 1986 con la maglia del Bayer Uerdingen, ma è con i colori dell’Austria Salisburgo, nella prima Divisione tedesca nell’annata 1990-1991, che Bierhoff si mette in luce realizzando 25 reti in 35 presenze. Nell’estate del 1991 il giocatore teutonico passa all’Ascoli dove, dopo un primo anno di normale ambientamento con 2 reti in 17 presenze, resterà fino al 1995, laureandosi capocannoniere in B nel 1992-1993 con 20 reti, disputando in totale 120 gare condite da 49 gol.

La carriera di Bierhoff subisce una netta sterzata con il passaggio all’Udinese, che lo acquista dalla società ascolana per circa 2,5 miliardi di lire. Nel suo primo anno ad Udine, l’attaccante tedesco mette a segno 17 reti in campionato ( 41 quelli totali della squadra),  con l’Udinese che si classificherà 11° a fine anno. Durante l’estate del 1996, Bierhoff è protagonista, con 2 gol, della vittoria della Germania nell’Europe. Tuttavia, meno ricco sarà il bottino nel secondo anno ad Udine: saranno infatti 13 i centri di Bierhoff. Ma sarà la terza annata in Friuli che consacrerà Bierhoff nell’Olimpo degli attaccanti: il giocatore teutonico metterà a segno 31 reti (27 in campionato che lo insigniranno capocannoniere del torneo) in 39 presenza stagionali, dando un contributo fondamentale al terzo posto finale dell’Udinese.

Nel 1998-1999 Bierhoff  viene acquistato dal Milan, insieme al compagno Thomas Helveg, per circa 25 miliardi di lire e risulta subito protagonista della cavalcata scudetto, con un’incredibile rimonta ai danni della Lazio, targata Alberto Zaccheroni: schierato in coppia con George Weah, l’attaccante teutonico realizza 19 (21 complessivi in stagione) centri in A, circa un terzo dei gol realizzati dai rossoneri (60) in campionato. Meno produttivo il secondo anno di Bierhoff in Lombardia: Oliver, in coppia con un giovanissimo Shevchenko (che si laureerà capocannoniere del torneo con 24 gol), realizzerà infatti 11 reti in campionato (14 in stagione) in 30 presenze, dando comunque un contributo importante al terzo posto finale del Milan. L’annata 2000-2001 sarà l’ultima in rossonero per Bierhoff e quella più povera in termini di marcature: solo 6 reti in A ( 9 in stagione) in 27 presenze. Prima di concludere la sua carriera, Bierhoff giocherà ancora con le maglie di Monaco e Chievo Verona.

Caratteristica principale di Bierhoff era la potenza del colpo di testa: all’altezza (191 cm), l’attaccante abbinava anche gran doti atletiche, che gli permettevano di avere spesso la meglio negli scontri d’alta quota. In Italia, il giocatore teutonico disputerà 320 partite realizzando complessivamente 149 reti e gode, tutt’oggi, di un particolarissimo primato: è  l’unico calciatore straniero ad aver vinto il titolo di capocannoniere sia in Serie A che in Serie B. Laureato in Economia, Bierhoff ricopre, dal lontano 2004, il ruolo di dirigente per la Nazionale tedesca.

Tutta la redazione di SpazioMilan porge all’indimenticato Oliver Bierhoff i più sentiti auguri di buon compleanno.

Impostazioni privacy